lunedì 5 gennaio 2009

Le porte del Sudamerica!

Di nuovo a scrivere, di nuovo a spiegare quello che non e' difficile spiegare, troppe cose che si hanno dentro e che mi rendono instabile, data la dura assimilazione delle stesse. Ma andiamo avanti...dopo splendide giornate a Santa Teresa al http://www.wavetrottersurfhostel.com/ insieme a tante splendidi ragazzi italiani, in un luogo in cui il Natale non sembra neanche vicino, abbiamo festeggiato un ottimo ultimo dell'anno girovagando per le calde spiagge, tra falo', folli balli, un quintale di stelle e tanta estaticita'.



Niente male, un primo dell'anno in relax, facendo Yoga e Meditazione con quella mistica persona che e' Giulio, insieme a 2 simpatiche e belle ragazze argentine con cui ho gustato ottimo mate. Decido di prendere nuovamente la strada, quella strada che ogni tanto mi chiama quando voglio assimilare tutto quello che e' accaduto e ritornare nell'instabilita' della pura liberta' del non sapere niente.



Il 2 gennaio, dopo le foto di rito con Hope, saluto tutti e lascio Santa Teresa. Dopo 3 ore di attesa per il Ferry verso Punta Arenas, punto il cofano verso San Jose, dove arrivo con la notte, senza mappe, cercando l'abitazione di Eduardo, l'amico conosciuto precedentemente. Con incredulita' trovo al primo colpo la strada e mi accolgono con gioia in casa al mio arrivo. Mi aspetta cibo e un pavimento dove buttarmi per la notte. Qualche bottiglia di vino per festeggiare parlando schiettamente del vecchio anno appena passato, potere delle lasagne.



Io e Edoardo passammo la notte davanti ad una cabina telefonica cercando di trovare il numero del suo amico di Colon che ha gli agganci per le barche verso la Colombia. Con fatica e numerose chiamate riusciamo ad ottenere il numero ma non sapendo il codice di Panama, non riusciamo a chiamare, poco male, sono stanco dalla lunga giornata e mi butto per terra. Dormo come un sasso.

La mattina presto, dopo una buona colazione e i saluti riparto nell'ignoto mondo della strada, punto a Sud con la mia bussola, seguendo la striscia gialla che illumina la mia Panamericana. Dopo diverse ore di guida in luoghi splendidi, tra boschi pluviali avvolti nella foschia, inseguito dai condor e dagli avvoltoi, arrivai a Buenos Aires.



Feci un giro per pregustarmelo prima del vero arrivo e poi continuiai senza sosta in una tortuosa strada di montagna a 3000 metri, per poi scendere coi caldi freni verso la valle che indica la frontiera. Arrivai di notte, 1 Km prima della frontiera, ultima stazione di benzina 24 ore, chiesi il permesso di dormire li' in macchina e lo accolsero'. Erano curiosi della macchina e scambiai la guardia notturna con qualche storia sulla macchina. Cucinai dei Ramen, solo i veri viaggiatori osano, poi mi misi a leggere per fare venire un orario decente.



Alla fine in Costarica viene buio alle 17:30, lessi un po' su Jack London e reclinai il mio sedile. Un caldo porco e numeroso zanzare assassine rovinarono il mio sonno, decidi di chiudere il finestrino ed ucciderle tutte, ora ero io l'assassino.

Mi svegliai alle 6 con l'alba, misi in moto assonnato e mi diressi nella burocratica frontiera poco distante. Fila per uscire dal Costarica, fila per entrare in Panama, amici conosciuti in Guatemala, tante chiacchiere, controlli antidroga ai bagagli e numerose risate con i doganieri che non credevano quando gli dicevo che la mia macchina era quella con il cavallo davanti. In qualche ora passai, solita quarantena spruzzata sulla macchina e l'ingresso in un paese la cui moneta e' il dollaro americano, troppo strano.




Alle 8:30 ero di nuovo sulla strada, corsi per le belle e dritte strade fino a che il mio stomaco inizio a brontolare. Mi fermai per caso in un posto sulla strada, pieno di camionisti, occhio lungo, infatti ottimo cibo e spesa ridicola, 0.75 centesimi per qualche pezzo di Yucca, algo fritto di mais e formaggio, abbondante, ricco e veramente economico! In quel posto capii anche che ero rimasto un ora indietro, mi aggiornai.

Feci benzina subito, costa 1.85 dollari per gallone, niente, ripartendo diretto verso Panama City. Dopo diverse ore di cammino in una strada pulita da buche e a doppia corsia, in 5 ore feci 500 km e arrivai insieme al sole. Rimasi a bocca aperta quando attraversai il canale di Panama sopra il ponte de Los Americas, un ponte enorme e spettacolare, il ponte verso il Sud. Sentivo una brezza diversa dall'altro lato, un nuovo odore di continente. Capii quasi subito perche' a Panama si usa il dollaro, un infinita' di grattacieli, come neanche avevo visto nelle grandi citta' americane, mai lo avrei pensato! Sono sempre affascinanti ed e' bello perdersi sotto di essi.



Senza mappe e guide cercai un modo per trovare un alloggio. Parcheggia in centro e trovai un Internet, dopo numerose ricerche, dato che la domenica e' tutto chiuso. Lo trovai, cercai un ostello sul web e feci le foto dallo schermo su come arrivarci.

Alcuni ragazzi che mi vedevano fare le foto allo schermo, mi diedero una mappa e senza problemi arrivai nel posto, tutto pieno, domandai per altri liberi, fino ad arrivare dove sono ora, all'Hostel Balboa Bay, tranquillo e riservato, dove ho finalmente pulito la macchina, che era piena di polvere incollatasi alla spiaggia di Santa Teresa e che era arrivata ben fino a Panama!


Oggi ho chiamato il ragazzo di Colon e ci siamo dati appuntamento, domani lo raggiungo e si inizieranno le pratiche per spostare me e Hope in un nuovo continente, il tanto sognato Sudamerica, arrivando a Cartagena e ripercorrendo la Panamericana che mi rimane in tacita attesa.

Credo che questo sia il mio ultimo contatto dal centro america, il prossimo sara' dalla Colombia, statemi bene tutti e felice anno nuovo!
Ci sentiamo presto, faccio le scuse per le chiamate del nuovo anno che non sono riuscito a fare, ben presto le faro'....ho un anno intero per farle no?
Speravo di mettere delle foto ma non mi riconosce la camera, peccato...arriveranno!

Suerte y Luz en tu vida!

1 commento:

Vagabo ndodel dharma ha detto...

go hermano gooooooooo
fuking gooooooooooooo
come direbbero qua in nuova zelanda
io ho una sorella in arrivo soon
no mamma pero
vai
hey oh let's go
ascolto i pixies cucinando salmone e fish chowder e penso alle nostre strade
goooooooooooooooooooooooooooooooo
hadelante
hasta il nirvana siempre
jonny in love