mercoledì 21 gennaio 2009

La febbre di Medellin

Vado rapido come solito, senza tener conto degli errori, parole spagnole che vengono fuori naturali, tempi errati e tanto altro, solo pura liberta' nei miei convulsi ed instabili pensieri. Come solito, ogni giornata e' lunga e ricca, partiamo da dove eravamo rimasti, fermo nella cittadina di Sincelejo, dopo 2 ore di guida e la scoperta dell'assicurazione obbligatoria. Mi fermai a fare benzina domandando dove si trovava il luogo dove poter fare l'assicurazione. Dopo aver capito dove era compresi con ritardo che era domenica e che quindi dovevo trovare un posto dove dormire per attendere l'odiato lunedi' lavorativo. Mi buttai verso il centro, mangiai una buona arepa de queso, una specie di tigella fatta di puro formaggio, e un succo naturale di arancia. Percepivo una difficolta' a deglutire e la gola gonfia insieme ad una lieve febbre, ma resistetti. Cercai un Hotel in centro ma tutto era pieno e non capivo il perche', cosi' decisi di andare un po' fuori, trovai un Internet e mi piazzai per caricare foto e il vecchio post. Dopodiche' domandai e trovai altri 2 hotel lungo la via ma anch'essi stranamente pieni. Mi spiegarono ben presto perche' era tutto pieno, c'era la festa nazionale del paese, 7 giorni di festa con tanto di corrida in una enorme arena.



Mi accordai con l'hotel dicendo che sarei andato a vedere e poi ritornato. Il fiume di gente era incredibile, parcheggia in modo selvaggio e me ne andai alla fiesta. Urla e musica assordante da ogni lato in quel che era la via tra i campi per arrivare all'arena. Feci un giro completo, fino ad incontrare degli agenti del transito, a cui chiesi per l'assicurazione. Mi dissero che era festa nazionale del paese e che quindi fino a mercoledi' tutto era chiuso e, se volevo, mi avrebbero fatto un permesso speciale. Accettai, non sarei riuscito ad attendere 3 giorni in quel delirio. Andai con l'agente alla macchina dove feci il foglio di transito verso Medellin senza assicurazione. Ritornai alla festa e l'agente mi chiese dei soldi, ma io non glieli diedi pensando che era un piacere che mi stavano facendo, se ne ando' senza commentare molto. Poi mi misi a sedere per terra contro una staccionata aspettando che qualcosa accadesse, e cosi' avvenne. Un uomo sui 40 anni venne da me e mi chiese "sei italiano?", replicai con vigore e lui mi disse con clamore che suo nonno lo era e mi invito insieme ai suoi amici a bere del buon rum di medellin. Era una tavolata di 10 persone circa, uomini e donne, un tavolo bianco e una grande bottiglia di rum, che a rotazione facevano girare per piccoli shot. Parlai molto con lui e i suoi fratelli, si chiamano di cognome "pugliese". La cosa bella, e che rimane costante, dei paesi latini e l'avere sia il cognome del padre che della madre. Dopo poco arrivano i 3 poliziotti del transito che erano loro amici, che ridere, il ron faceva effetto. Iniziai a ballare del MAMMARRON, me lo insegno una ragazza, folle ballo colombiano, che tutti acclamavano. Arrivarono le 20 e dovevo andare a muovere la macchina perche' non era sicura dove l'avevo parcheggiata. Arrivai e la spostai in un benzinaio dovre avrei potuto anche dormire la notte perche' sorvegliato, circa della festa. Dopo le numerose domande circa Hope riusci a svincolare per tentare di ritornare dove erano gli amici, un ragazzo venne con me e mi disse, fermiamoci qui che ti offro una birra, non posso mai dire di no, ci sedemmo a parlare e bere. Poi altra birra ed altre chiacchiere. Ritornammo verso la festa, intanto gli altri erano andati via quasi tutti, erano rimasti solo alcuni, che subito offrirono ron per scaldarmi. Dopo altri balli tutti andarono e io andai con questo ragazzo a cercare la sua ragazza che lavorava dentro l'arena. Entrammo dentro l'arena per cercarla, erano le 22. La trovammo insieme a tanti altri che pulivano la sporcizia che la gente lancia dagli spalti. Con tanta umilta' presi un sacco e li aiutai, lavorai per 2 ore ininterrotto spaccandomi la schiena, raccogliendo tra la merda del toro, pezzi di mango e bustine di acqua. Ora comprendo meglio cosa vuol dire essere dall'altra parte, e' stato utile. Abbiamo pulito dentro e fuori dappertutto e svuotato la spazzatura in un posto poco distante dove poi la andranno a bruciare.





Una giornata lunga direi, ma ancora non era finita. Dopo aver finito andammo verso la macchina, dove lui mi propose, se volevo, di dormire a casa sua, che aveva una amaca. Accettai e ci dirigemmo verso casa, ma ovviamente prima di andare a casa passammo da un altro bar. Beveva come una bestia, mi offri altre 4 birre e poi chiesi pieta', ero cotto. Finalmente a casa sua. In un barrio favelante, vidi casa sua, fatta di fango. Entrammo e mi mostro i suoi 2 figli e l'amaca dove sarei stato. Mi buttai sopra scrutando il soffitto fatto di lamiera e i legni che reggevano tutto insieme al fango. Feci fatica a dormire nella mai comoda amaca ma presto venne mattino. Mi svegliai alle 7 assaporando, nella porezza dei miei piedi, il duro pavimento fatto di madre terra. Salutai calorosamente l'accoglienza dei colombiani e ringraziai. Arrivai da Hope passando in mezzo a cumuli di spazzatura. Esperienza formante. Partii diretto per il prossimo paese per fare l'assicurazione, erano le 8:30 del mattina, trovai l'assicuratore dopo tanto girare, ma mi dissero che la potevo fare solo di 1 anno per 150 dollari, rifiutai e partii diretto per Medellin senza assicurazione, in una strada a 2600 metri, tra folli autisti di bus e tanta attenzione.

Ieri la signora mi ha fatto numerosi The con limone, rum, chiodi di garofano e zenzero, ottimi! Tanto relax e poca energia per fare niente. Un po' di febbre nella notte ma oggi gia' meglio. Sono andato al palazzo dell'assicurazione di stato dove ho finalmente conseguito una assicurazione per 3 mesi, il minimo, a 25 dollari, not bad! Ho fatto un giro per la citta', splendida, molto colorata, ricca di arte e sculture. E' la citta' di Botero, sono stato al suo parco, veramente splendido, mica male!





Arrivai a Medellin alle 18:30, la notte era scesa e io, come solito, non sapevo neanche dove ero e come muovermi in questa enorme metropoli. Avevo astutamente preso qualche indirizzo di ostello su internet e cercai di raggiungerli con la follia di capire, tra clacson e semafori, dove trovarli. Alle 20:30 finalmente arrivai vicino ad uno, avevano un camera in dormitorio, bel ostello, anche economico, perfetto. Tra l'altro vicino alla zona rosa, cosi' chiamata, dove ce' l'Octava Bar che mio fratello cita, tra l'altro stanotte ci andro'.





Domani ancora un po' di relax per riprendersi del tutto, poi punto a Bogota' da qualche CS ad incontrare delle amiche e forse arrampicare in una bella roccia lungo la via.
Inizio a fare fatica a raccontare tutto, ma mi piace condividere e cosi' faccio.

Un abbraccio a tutti!

5 commenti:

Anonimo ha detto...

ma fatti il weeked a Medellin...
poi parti lunedi' ...chi ti corre dietro... poi una citta' come Medellin merita' almeno 4-5 giorni di visita... Bogota' la puoi fare con calma, ti perdi il weekend di Medellin che deve essere mitico...

Alessio cz

Anonimo ha detto...

ma anche il weekend di Bogotà devess'essere fantastico...
mi immagino la RUMBA e la SALSA che suona in ogni bar...
poi per rilassarsi un girettino nell'amazzonia colombiana...

Alecz

Anonimo ha detto...

ciao fili non fare lo spericolato di bere quuando guidi non dimenticare che sei in un paese che appena conosci \cerca di star bene x goderti questa bella citta \ la tua assicurazione e scaduta il 18 ma ho tempo 15 g iorni x il rinnovo
la faccio x 6 mesi o 4 se mi e possibile \qui tutto ok sono in fase di guarigione \un abbraccio e un bacione mamma ti voglio tanto bene

Vagabo ndodel dharma ha detto...

demonio

jonny burdel

Anonimo ha detto...

C'E' un bell'articolo dell'espresso...di questa settimana... restandio alla Colombia, per'altro scontato, perche' le cose si sanno...

Ma la Colombia non e' solo questo
...perche' altrimenti dovremmo dire che l'Italia e solo Mafia...

Coca made in Cia

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Coca-made-in-Cia/2059291//0


Sotto copertura Conviene cominciare dalle operazioni coperte in corso tra Colombia e Stati Uniti. Ed ecco che appaiono in cielo gli stessi aerei usati dalla Cia per portare prigionieri a Guantanamo. Nulla di segreto, ormai. È tutto su Internet. 'L'espresso' ha ripercorso le tracce. Partendo da un incidente avvenuto in Messico e dagli elenchi forniti dal ministero dei Trasporti britannico sui voli sospetti della Cia in Europa.