Dopo la passata febbre di Medellin, ormai avevo tutte le carte in regola per una ultima notte di follia prima di partire. Conobbi Chris, un ragazzo americano, che sapendo che andavo a Bogota' mi diede le chiavi del suo appartamento e le indicazioni su come arrivarci, che gente splendida. Uscii con gli amici dell'ostello dopo qualche di drink di Fernet Branca e Cola, la bevanda piu' bevuta in Argentina dai giovani, forte ma buono. Dopo un giro in molti locali le 4 del mattino erano gia' alla porta e la gambe barcollanti. Sveglia alle 8 del mattino con la tachicardia del poco sonno, un buon caffe' e 2 uova fritte e alle 9 ero gia' in macchina verso Bogota'. Feci qualche foto dall'alto delle vicine montagne e dei fantastici paesaggi trovati lungo la via.
Decisi di passare per la Piedra del Penol, lungo la strada, una roccia di 300 metri con una vista mozzafiato su tutta la sottostante zona piena di laghi ed isole. Quando arrivai inizio a piovere, decisi di bagnarmi e salire i 700 gradini fino alla cima, attendendo un momento in cui la nebbia non inquinava il meraviglioso panorama.
Alla fine ne valse la pena e qualche buona foto salto fuori.
Decisi di passare per la Piedra del Penol, lungo la strada, una roccia di 300 metri con una vista mozzafiato su tutta la sottostante zona piena di laghi ed isole. Quando arrivai inizio a piovere, decisi di bagnarmi e salire i 700 gradini fino alla cima, attendendo un momento in cui la nebbia non inquinava il meraviglioso panorama.
Alla fine ne valse la pena e qualche buona foto salto fuori.
Alle 12 ero di nuovo in strada, dopo 2 ore di guida mi venne una fame africana e per caso finii in un luogo splendido, vidi un fiume con splendide rapide su liscie pietre e mi fermai. Mangiai un piatto tipico, uno dei migliori mai mangiati in Colombia, con tanto di succo naturale di mora. Solo 3 euro...non dico altro.
Con lo stomaco pieno ripresi la folle strada verso Bogota, passi di montagna, lenti camion e sorpassi azzardati erano la normalita'. Arrivo la notte, tra nebbia, pioggia ed asfalto bagnato. Dopo le numerose ore di guida e le poche ore di sonno, ancora non ero stanco, ormai mancava poco. Alle 20 arrivai a Bogota, una citta' fredda e a 2600 metri di altezza, come Flagstaff. L'energia di quella fresca aria aveva sapore di patria, era elettrica.
Come sempre, senza mappa, entrai nella capitale. Trovai con facilita' come era disposta la citta' e dopo 1 ora trovai l'appartamento di Chris. Una torre fuori dal centro, in una zona tranquilla e pulita.
Conobbi i suoi amici di appartamento, Antonio y Gisela, poi con la pazzia che sempre il venerdi' notte mi dona, mi feci una calda doccia e mi preparai per uscire. Chiamai le ragazze di Bogota' che conobbi a Cartagena ma non facevano niente di speciale quella notte. Cosi' presi la macchina ed uscii solo verso il centro, avevo bisogno di ballare del buon Rock!
Fu' una serata pazza, conobbi tanta gente, come 15 amici in poche ore, mi fecero girare in tanti locali del centro, per poi finire ad una festa a casa di un musico reggae, facendo venire le 7 del mattino. Incredibile, non dormivo da 24 ore e non ero ancora stanco, senza ovviamente l'uno di nessuna droga, che sia chiaro! Non mi gusta!
Senza sapere come tornare a casa e neanche dove ero in questa festa, non so' come trovai la via.
Dormii 4 ore e alle 12 ero gia' sveglio, apprezzai una ottima cena peruviana dei compagni di casa, e mi organizzai con Eliana, per vederci nel centro. Fu' un sabato sera, lungo, danzante e carico di passione...non dico altro...fantastica!
Ieri domenica, ho preso tutto il giorno per preparare delle lasagne, ho dovuto fare anche la passata di pomodoro perche' non c'era al market, ho iniziato alle 2 del pomeriggio fino alle 7 di sera, ma sono venute spettacolari! Bogota' e' splendida, un altro posto da aggiungere alla lista...
Un bacione!
Un bacione!
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