domenica 18 gennaio 2009

Cartagena de las Indias y Barranquilla, RIDE ON!

C'e' l'ho fatta! Non ci avrei mai creduto, non potete neanche immaginare tutto quello che e' necessario fare ma finalmente oggi ho tirato fuori HOPE dal porto!!!
Ora ho piu' tempo, quindi riscrivo l'articolo con dovizia di particolari.
Il giorno stesso che ho lasciato Hope al porto di Colon, sono andato Online ed ho comprato un biglietto aereo di una linea Low-Cost colombiana per 100 dollari, da Panama City a Cartagena.
Mi sono rilassato caricando un po' di foto e la sera ho preso un bus per andare all'aereoporto.
I bus sono incredibili a Panama, tutti colorati e ricchi di cianfrusaglie, sempre pieni e io, con il mio carico di zaini e chitarra ero riuscito in qualche modo a farmi spazio, senza sapere ne dove dovevo scendere, ne quando. Pian piano il bus si e' gremito, molta gente inpiedi e nessuna possibilita' di avanzare per uscire. La persona affianco a me mi dice che la prossima e' l'aereoporto, ma che devo avvertire l'autista che usciro' dal retro, siccome non ce' spazio per passare con gli zaini davanti, quindi corro praticamente sopra la gente per avvertirlo. Torno in fondo, mi lanciano gli zaini fuori e pago, ebbene si, si paga alla fine.
Dopo qualche tempo in aereoporto, suonando un po' e praticando, e' tempo di check-in.
Ci vengono a recuperare con un autobus e ci portano in una zona lontana e distante, dopo qualche sospetto ho la conferma, un aereo ad elica da 40 persone, io sono nel posto piu' in coda.
Dopo la strana sensazione di volare ma per non tornare a casa, come gia' successa a Cuba, in 40 minuti atterriamo a Cartagena, ammirando una luminosa Panama City dall'alto e una grande luna piena che illumina dall'alto le nubi atmosferiche. All'atterraggio attendo che la gente scenda, ma solo alcuni lo faccio, attendo ancora un po', poi mi chiamano "Filippo", io rispondo e mi faccio vedere "Semo en Cartagena, el tu destino", ah bene. Praticamente l'aereo continuava verso altri posti e io non lo sapevo.
Scendo e una ragazza mi indica la via, non ci credo, sono finalmente in Sudamerica!
Sono le 22 di sera, prendo un taxi, la casa del cambio e' chiusa e tengo solo dei dollari residui da Panama, il taxista li accetta e mi faccio portare in un ostello visto in Internet il giorno prima.
Arrivati scendo ma il posto e' pieno, facciamo un altro giro intorno e, seguendo un tipo sospetto in un barrio sospetto, accettiamo dove ci porta, una casa familiare, accetto e scarico tutto.
Sono in camera con un brasiliano, 2 letti e tanta semplicita', grossi scarafoni passeggiano per terra. Mollo tutto in camera e, siccome e' sabato sera, mi butto fuori a cercare un po' di movida, senza avere neanche la minima idea di come sia disposta la citta'. Mi faccio cambiare un po' di dollari dal padrone di casa, il giovane Francisco, il quale mi da' qualche dritta. 2250 peso colombiani sono 1 dollaro. Esco fuori e trovo molta sporcizia, spazzatura e a tratti un acro odore di urina. Tutti i bar sputano fuori musica Salsa a tutto volume, mi infilo incurante in uno di questi.
Anziane e larghe donne ballano con movimenti sensuali in quello che alla fine sembra quasi un bordello, ordino la mia birra, una Aguila al costo di 1500 peso. Niente male, meno di un dollaro.
Termino la mia birra mentre una signora si avvicina approcciandomi, capisce e si allontana.
Mi dirigo verso le luci della citta' si fanno piu' intense e trovo finalmente il centro storico della citta'. Questa vecchia citta' portuaria e' circondata da una alta muraglia e differenti bastioni da ogni lato, anche se al suo interno, i troppo moderni restauri le fanno perdere antichita'.
Tanti cavalli che trainano carrozze rosse e nere, tipici colori pirateschi, illuminati da fiochi lumi di candela ai lati. Faccio un giro e trovo il ragazzo brasiliano della mia camera con altri amici. Ci sediamo e gustiamo diverse birre. Fumo qualche sigaretta in quello che sta per diventare un vizio, ma ancora sotto controllo e mi rilasso guardando la luna piena. Dopo i saluti, al rientro a casa scorgo un telescopio con 2 ragazzi. Dopo qualche chiacchiera, gratuitamente mi fanno ammirare la luna da vicino, che splendore.
Letto e un nuovo giorno e' gia' alle porte. Il mattino finalmente capisco dove mi trovo, a casa di una famiglia, padre, madre incinta, bambino e nonna. Faccio tante chiacchiere gustando un buon caffe' tinto colombiano. Dopodiche' contratto con Francisco per la camera, dicendo che ci staro' almeno 4 giorni, mi dice che posso usare Internet Free con il suo portatile, arrivando quindi al prezzo di 20000 pesos al giorno, 8 dollari, 5 euro insomma. Non male, sopratutto perche' il suo portatile e' veloce e al suo interno ha diversi programmi di grafica, che trovero' sicuramente utili per terminare una volta per tutte il mio libro.
Cosi' occupo tutta la mattina correggendo le bozze, riimpaginandole a dovere, iniziando anche a creare una copertina. Lavorai tutto il giorno, dalla mattina fino alle 17, non completando il lavoro.
Andai fuori a suonare un po' nella vicina piazza e ritornai cucinando un po' di riso con pomodori freschi e cipolla. Intanto il ragazzo brasiliano era andato via in un altro posto ed avevo la camera tutta per me. Proposi che l'indomani avrei cucinato qualcosa di italiano per pranzo e cosi' feci.
Dopo una notte tranquilla guardando un po' di tv colombiana e una latta di birra in piazza mi misi a dormire. Mi svegliai presto e continuai lavorando con il mio progetto. Feci assaggiare del buon caffe' costarichense con la mia moka li' alla casa, gusto parecchio. Ben presto venne ora di pranzo, corsi al vicino supermercato e comprai l'occorrente. Preparai una semplice ma sempre gustosa carbonare, ma siccome non avevano carne di maiale ma solo di vacca, al posto della pancetta usai del tritato di vacca, una novita', con quello che ce' insomma. Alla fine non fu' male ma neanche niente di speciale. Tutti contenti, ancora lavorando fino alla sera, chitarra, doccia e una nuova uscita in solitaria nella notte piu' buia.
Quella notte conobbi Eliana e Vanessa, 2 ragazze colombiane, una di Bogota', detta Bogotana, e l'altra di Cartagena, detta Cartagenera. Tante chiacchiere e simpatia. Passiamo una allegra serata ammirando il festival internazionale di musica che si svolge nella piazza della cattedrale proprio in quelle giornate, tu chiamala se vuoi casualita'. Buona notte e arriva un nuovo giorno, e' un caldo africano in questa costiera citta', veramente si fatica ad uscire di giorno, sempre un battente sole. Ma finalmente decisi di fare un giro completo della citta', andai in ogni dove, in ogni piazza, esplorando e domandando. Veramente magnifica. Tanto esercito in ogni dove e tanti turisti, cosa che non mi aspettavo. Il barrio dove sto io e' sfarzosamente colorato ed allegro.



Dopo la veloce ronda alla citta', ritornai a casa dove finalmente terminai e pubblicai online il mio primo libro. Ancora non do' il link a nessuno perche' devo prima attendere che una copia arrivi a casa per vedere se la stampa e' corretta, ma presto ve lo comunichero'. Questa entusiasmante giornata andava festeggiata, cosi' chiamai Vanessa e ci incontrammo sotto la torre dell'orologio. Ottima serata ricca di risate e complicita', insieme ad un altro amico di Bogota'.
Qualche birra in compagnia e orecchie tese ascoltando il pianista del film "Schindler's List" che suonava gratuitamente in piazza.



Devo tagliare un po', ma come capite, ogni giorno e' talmente ricco di avvenimenti che non basterebbe una vita intera per raccontare tutto...
Il giorno seguendo lo passai spaparanzato tra le calde acque della costa.


Dopo quella serata mi arriva una email dicendo che la mia barca e' arrivata a Baranquilla, una citta' 200 km a Nord di Cartagena, e che l'indomani posso iniziare a fare le pratiche per andarla a ritirare lassu'. Dopo uno squisito pranzo tipico fatto dalla nonna, ottimi cocktail di gamberetti serali e una ultima serata di concerto con le ragazze, dove ho conosciuto un imprenditore calabrese chiamato Paolo, il quale ci ha invitato ad un bel locale nella zona, saluto tutti perche' l'indomani partiro'.
Dopo 2 ore di bus arrivo a Baranquilla, dove mi dirigo, prima della sua chiusura, all'ufficio della King Ocean, la mia naviera. Dopo aver capito come muovermi e quali documenti fare, devo attendere la mattina ed, grazie al loro aiuto, mi trovano un hotel vicino economico dove appoggiare tutta la mia roba. Anche questa una casa familiare, una famiglia, un po' come sentirsi a casa, molto amichevoli ed ospitali. L'indomani dopo numerose ore spese tra uffici e banche, attendo Lucilla, una incaricata, che mi portera' al porto. Dopo aver dato le chiavi di Hope ad un portuario per tirare fuori la macchina dal container, esplicandogli bene come accenderla con il cacciavite, girato come un pazzo tra mille uffici nel porto a fine serata di venerdi' non ho la macchina, devo attendere sabato mattina. Ho un mal di testa fotonico, poche volte mi capita di averlo ma cosi' forte non mi era mai successo, ero stanco e stressato di tutta quella burocrazia.

L'indomani di buon ora, insieme a 2 ragazzi americani condividiamo un taxi per andare al porto e termino tutte le pratiche in una movimentata mattina, tra telaio errato nell'ispezione, decine di ronde con il bus dentro al patio dove stava Hope e tanti documenti che ogni volta mancavano, finalmente, dove le impronte digitali e tanto altro riesco ad accedere ad Hope e portarla fuori di li'. Mangio alle 17 senza aver neanche fatto colazione e un mal di testa mortale mi assale, corro nella casa e mi butto a letto, dormo 3 ore ma ancora il mal di testa non passa, decisi controvoglia di prendere un moment e in 15 minuti tutto si calmo, feci una doccia fredda e mi ripigliai.




Finalmente Hope era fuori dalla porta e domani sarei ripartito sulla Panamericana.
Cosi' feci, stamattina di buon ora caricai tutto e partii, le buone persone della casa mi regalarono una mappa della Colombia che accettai con piacere, e mi diressi verso Medellin, trovando una tappa intermedia per sostare nel lungo cammino. La naturalezza intorno appena fuori dalla citta' e' shockante, forse anche meglio del Costarica, veramente incontaminata, tra Iris ed Aironi che volano tranquilli in quella piana paludosa dove sono passato ed almeno 20 specie di uccelli notati lungo la strada, incredibile.



Dopo qualche citta' e tanti blocchi dei militari lungo la strada mi ferma la stradale che mi chiede l'assicurazione, io ovviamente non la tengo e neanche sapevo che era obbligatoria in Colombia, dopo qualche contrattazione allungo la solita mazzetta e gli occhi sono chiusi. Ora mi ritrovo in un grande pueblo aspettando la mattina per fare l'assicurazione.


La Colombia e' fantastica, gente splendida che ti aiuta in ogni dove, veramente speciale. Anche loro sono stufi della loro nomina e ormai il paese negli ultimi 5 anni e' cambiato radicalmente, con questo nuovo governo l'esercito e' ovunque rafforzato da 60000 unita' a 400000 in pochi anni. Esercito e sicurezza ovunque ed una protezione morbosa per il turista che e' visto come cio' che puo' risanare il paese.

....cambiate la vostra opinione sulla Colombia, e' un posto da vedere!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Fantastico! che bello avere tue notizie...
Dopo il rientro a londra ad agosto, mi sono accorto di non avere piu' con me due terzi delle cose con cui ero partito. Perdo tutto, anche la testa, se non fosse, come dice mio fratello, tenuta dal collo. Fra i due terzi delle cose mancanti c'era il foglietto dove avevi scritto i tuoi contatti. Ci sono rimasto male, ero curioso di sapere come sarebbe proseguito il tuo viaggio.

Sono ritornato a londra tre giorni fa, dopo aver passato un affettuoso natale con mia madre, mia sorella e antonio my brother and his family a washington dc. Sono gia operativissimo, lavoro a brighton su un video 'entusiasmante'. Ma il morale comincia gia' ad indebolirsi...dopo solo tre giorni.
Il bisogno di emozioni 'sensate' cresce esponenzialmente con il passare degli anni. Ascoltare quella particolare canzone o rivedere delle foto 'storiche' e' un buon tentativo per riempire il cuore...ma pur sempre un tentativo. Forse 'e per questo motivo che dopo solo tre giorni di old routine, gia' sospetto di tutto cio che mi circonda, dubito della loro genuinita'. Ma questa sera e' diverso.
Non puoi immaginare che scossa di energia sei riuscito a trasmettermi con una emal.
Sei riuscito a motivarmi cosi tanto che voglio solo finire questo progetto, afferrare i meritati trenta denari e tornare sulla strada.
Intanto mi godo un po del tuo viaggio!
Mitico filippo
ciao

cosimo chirico, fratello minore del fratello maggiore antonio. Ci siamo incrociati per poche ore in un bar a flagstaff, arizona.

Anonimo ha detto...

Cosa ti avevo detto della Colombia... già prima che tu arrivassi...
e cosa ti ho già detto del Brasile...
e cosa ti ho datto dell'Argentina...?
Sono contento che tu hai scritto di cambiare opinione sulla Colombia...
come ti avevo detto purtroppo tante persone sono arroganti pensando che l'Italia o l'Europa in generale sono piu' sicure, e piu' benestanti di altri paesi, ma non hanno ancora capito che come facebook o internet a preso così piedi ed è cambiato o a cambiato radicalmente la vita...
anche una intera nazione, per non dire tutto un continente in 2-3 anni è cambiato radicalmente...
il Brasile è passato ad avere il 50% della popolazione che ha uno stipendio di 750 dollari al mese... ed il 10% che è multimilionario...
la Colombia grazie alla spinta del Brasile a fatto altrettanto diventando una della nazioni in questo momento piu' belle da visitare del sudamerica... e piu' sicura di via Zamboni o di Bologna di notte...
L'Argentina negli ultimi 2 anni dopo la mezza guerra civile del 2001-2002 grazie ancora al Brasile ha avuto negli ultimi anni un pil del +8% diventando una nazione dove si vive parecchio bene... nella media europea...

come qualcosa puo' cambiare velocemente... il mondo è talmente veloce in questi ultimi anni, che un anno cambia radicalmente ogni punto di vista... ogni logica viene spazzata via... in 1 anno la borsa ha spazzato via il 50%-60% del valore delle aziende quotate...
questo la dice su quanto sia incredibile l'epoca in cui stiamo vivendo...
se penso che fino a due anni fa, c'erano i cellulari che mandavi i messaggini... adesso ti collegue a internet e ti aggiorni il sito web... o ti guardi i video su Youtube... o messaggi su facebook...
se penso che la Colombia a 3 line aeree low cost... per girare tutta la Colombia compri un biglietto aereo con 30 dollari...
e la compagnia di bandiera italiana, alitalia è stata venduta... e che Meridiana o Airone fanno prezzi da capogiro...
ma come è possibile che un paese industrializzato (ancora per poco) non abbia nessuna compagnia low cost... e la Colombia ne ha ben 3... VIVA LA COLOMBIA...

c'è da cancellare tutti i libri di geografia e rifarli tutti nuovi!!!


Perchè tutto quello che è scritto non serve piu'...
serve andare a vedere... quanto è cambiato un paese!
Tutti gli stereotipi smontati...

Rimane solo quello dell'Italia, Pizza, Mafia, un classico che non tramonta mai ma che si rafforza...



Ricordati a Medellin di andare al bar Octavia...

Falleni ha detto...

Scusa ma non mi risulta che la Colombia ha 3 compagnie aeree low cost... o biglietti aerei a 30 dollari...
Puoi darmi i siti?
Grazie