venerdì 30 gennaio 2009

Il sogno continua...con HOPE!

Niente puo' fermare un sogno...come sempre molte cose succedono e come sempre tutto e' incredibilmente assurdo nella sua casualita'. Ormai non la chiamo piu' fortuna ma energia.

Dove eravamo rimasti...Hope morta dentro il parcheggio della casa di Chris. Dopo aver visto che non dava reazioni ho chiamato la gru per venirla a prendere, ho spinto Hope fuori dal cancello ed atteso. Nel frattempo e' passato un ragazzo, un giornalista del quotidiano nazionale colombiano El Tiempo, che incuriosito mi ha fatto tante domande, mi ha dato tutti i suoi contatti, dicendomi che domani ci dovevamo vedere perche' vuole scrivere un articolo su di me e il viaggio. Perfetto...quando si dice il caso.

La gru arriva e carichiamo la macchina, il signore stupito su quando stava caricando...ci dirigiamo al Toyota Service di Bogota', dove mi attendevano. Una volta vista la macchina e narrata la storia ero in prima fila con almeno 6 meccanici Toyota dentro il cofano. Dopo 30 minuti trovano il problema, l'inizione e la bobina dello starter completamente fottuta.

Il signor Ricardo mi dice che questo pezzo costa molto e che ci vorra' tempo per ordinarlo perche' devono importarlo. Poi mi da' un'altra insperata soluzione. Puoi provare ad andare nel barrio Estanzuela per vedere se la puoi trovare usata, anche se e' quasi impossibile.




Io replicai "Dimmi dove devo andare e ritorno con quel pezzo!", deciso.
Mi disse, presi un Taxi ed andai in questo barrio, con negozi sudici pieni di ferraglia e pezzi di ricambio di macchine incidentate. Dopo numerosi passaggi dentro le tende vengo indirizzato in un luogo specifico. Arrivo e mostro il pezzo che mi serve.

Il signore mi guarda perplesso e dice, vediamo un po', tirando fuori uno scatolone pieno di pezzi di metallo e cianfrusaglie. Lo mette sul tavolo e dopo 10 minuti di ravanamento...tira fuori un pezzo....lo confronta con il mio e dice "E' questo, perfettamente uguale, incredibile".

WOW, me lo monta e lo controlla, funziona, me lo vende a poco prezzo, una 70 di dollari, sarebbe costato 300, e io riparto di fretta per tornare alla Toyota prima che chiuda. Arrivo e anche loro non ci credono, ho il pezzo in mano. Iniziano a montarlo tutti eccitati anche loro.
Fatto...prova a mettere in moto...giro il cacciavite...e il rombo di Hope senza marmitta riecheggia in quella arena. Perfetto, problema risolto! La bacio e con lei mi dirigo fuori, di nuovo verso casa.

Mi salutano tutti con affetto e faccio qualche foto con loro, mi hanno aiutato molto e fatto spendere veramente poco. Tutti al servizio per questa Toyota speciale. Torno a casa alle 18 con Hope in piena forma. Chiamo Matias, un ragazzo conosciuto Venerdi' scorso e vado a casa sua.
Ottima casa, piena di bella gente e con lui andiamo a casa di Pablo, il bassista degli Alerta Kamarata, il primo gruppo Reggae Colombiano. Andiamo nello studio di registrazione One2record, fantastica casa e posto. Mi raccontano che sono stati al Rototom nel 2004 come invitati speciali, tanta energia e ottimo Reggae. Decido che l'indomani mi trasferiro da Matias, nello studio di produzione video che lui gestisce a casa sua. Faccio le 2 di notte e ritorno a casa.



L'indomani mi sveglio presto e alle 7:30 ritorno alla Toyota, dove mi attendevano per fare un controllo generale gratuito...tutto in regola. Poi ritorno alla casa dove alle 10 mi attende Fabian, il giornalista, vado con lui a prendere un caffe', racconto tutta la storia e lui annota nel suo tacquino. Poi ritorniamo a casa dove mi attende Chris, il fotografo e il giornalista e mi fanno il servizio fotografico su Hope con Samira, sul tetto. Ero abbastanza emozionato ed intimidito, tante persone intorno che mi guardavano e io che non sapevo che faccia fare, con questi fotografi che flashavano davanti.

Tutto bene, Fabian mi dice che mi mettera' nella sezione Bogota', piena pagina con 4 o 5 foto a colori del viaggio...follia! Dopo questa intervista prendo armi e bagagli e cambio casa. Dopo le costanti fermate della polizia, almeno 2 al giorno, per la curiosita' di Hope, arrivo a casa. Mi sistemo in una stanza personale con bagno e mi illustra la bella casa. Terrazzo immenso e vista montagne, ottimo luogo dove scrivere un po' e finalmente rilassarsi in questa frenetica Bogota', dove e' difficile stare fermi. Ieri andiamo al mercato, facciamo la spesa e poi cucino degli spaghetti per noi e 2 amiche. Facciamo serata a suon di vino e spensieratezza e poi dormo come un sasso in questa prima notte in una nuova casa.

Ogni mi sveglio alle 9, Matias dovra' lavorare tutto il giorno e io mi ritrovo con il suo Macbook Pro a terminare un po' di cose arretrate con una casa tutta mia...mica male questa energia di Bogota'...vediamo dove portera', senza obiettivi, tutto cosi' come viene...

Domenica dovrei finire sul giornale...appena so qualcosa ve lo diro'...
GO WITH THE FLOW!

Sotto le foto dell'autobomba Hope:
http://www.facebook.com/home.php?#/photo.php?pid=1383511&op=1&view=album&subj=1157774614&aid=37579&auser=788346025&id=788346025

Queste invece gli scatti per l'articolo:
http://picasaweb.google.com/MackyG105/ClienteBraronFillipo?authkey=lK4cPku4gWE#

martedì 27 gennaio 2009

Suspance in Bogota'...Hope e' morta?

Ieri sera e' successo di tutto, mi ha fermato la polizia per una infrazione ma per fortuna senza multa.
Stavo andando in centro a prendere Eliana per una cena a casa di Chris. Una volta recuperata siamo ritornati sulla strada, ma ad un certo punto una buca sulla strada ha fatto sobbalzare Hope facendola spegnere.
Una volta fermi sulla trafficata e pericolosa strada, dove le macchine passavano rapide, tipo una tangenziale, senza spazi di emergenza, ho provato ad accenderla ma non ne voleva sapere.

Cazzo, prima volta che capita, Hope ha tirato una crepa, non sara' mica un segnale che devo rimanere in Colombia...mah. Dopo e' arrivata la polizia tra mille rischi di tamponamenti e per casualita' anche una gru per muovere Hope verso casa. Il costo non era solo di 20 dollari perche' la gru passava di li' per caso. Carichiamo in cima e parcheggiamo fuori casa mettendo un cartello dentro la macchina con scritto DANNEGGIATO.

Arriviamo in casa e gustiamo la ottima cena indiana che avevano preparato. Poi arriva una chiamata ad una ragazza e subito tutti davanti alla TV a vedere cosa era successo. Una autobomba era esplosa a Bogota', 2 morti e 20 feriti, non troppo lontano da dove eravamo. Dopo qualche momento di panico e una calma apparente, suonano alla porta con agitazione chiedendo a me di venire giu' perche' la polizia sta ispezionando il carro per paura della bomba. Arrivo giu' agitato, sperando che non mi facciano brillare Hope e mi trovo davanti a questa scena, polizia che aveva sbarrato la strada da tutti i lati e un casino di gente che guardava. Arrivo alla macchina teso, mostro i documenti e dopo un paio di risate tutto si calma, mi aiutano a mettere Hope dentro al cancello e tutto finisce con ironia. Ma pensa te che storia assurda.

Stamattina abbiamo provato ad accendere Hope con i cavi della batteria ma non ne vuole sapere, ora arrivera' una gru che la portera' dal meccanico per vedere cosa ha...speriamo bene, ma tanto si chiama Hope, non passa nada!

Preparate i defibrillatori e sperate con me...















domenica 25 gennaio 2009

Bogota' DC, Districto Capital

Dopo la passata febbre di Medellin, ormai avevo tutte le carte in regola per una ultima notte di follia prima di partire. Conobbi Chris, un ragazzo americano, che sapendo che andavo a Bogota' mi diede le chiavi del suo appartamento e le indicazioni su come arrivarci, che gente splendida. Uscii con gli amici dell'ostello dopo qualche di drink di Fernet Branca e Cola, la bevanda piu' bevuta in Argentina dai giovani, forte ma buono. Dopo un giro in molti locali le 4 del mattino erano gia' alla porta e la gambe barcollanti. Sveglia alle 8 del mattino con la tachicardia del poco sonno, un buon caffe' e 2 uova fritte e alle 9 ero gia' in macchina verso Bogota'. Feci qualche foto dall'alto delle vicine montagne e dei fantastici paesaggi trovati lungo la via.



Decisi di passare per la Piedra del Penol, lungo la strada, una roccia di 300 metri con una vista mozzafiato su tutta la sottostante zona piena di laghi ed isole. Quando arrivai inizio a piovere, decisi di bagnarmi e salire i 700 gradini fino alla cima, attendendo un momento in cui la nebbia non inquinava il meraviglioso panorama.
Alla fine ne valse la pena e qualche buona foto salto fuori.




Alle 12 ero di nuovo in strada, dopo 2 ore di guida mi venne una fame africana e per caso finii in un luogo splendido, vidi un fiume con splendide rapide su liscie pietre e mi fermai. Mangiai un piatto tipico, uno dei migliori mai mangiati in Colombia, con tanto di succo naturale di mora. Solo 3 euro...non dico altro.



Con lo stomaco pieno ripresi la folle strada verso Bogota, passi di montagna, lenti camion e sorpassi azzardati erano la normalita'. Arrivo la notte, tra nebbia, pioggia ed asfalto bagnato. Dopo le numerose ore di guida e le poche ore di sonno, ancora non ero stanco, ormai mancava poco. Alle 20 arrivai a Bogota, una citta' fredda e a 2600 metri di altezza, come Flagstaff. L'energia di quella fresca aria aveva sapore di patria, era elettrica.
Come sempre, senza mappa, entrai nella capitale. Trovai con facilita' come era disposta la citta' e dopo 1 ora trovai l'appartamento di Chris. Una torre fuori dal centro, in una zona tranquilla e pulita.
Conobbi i suoi amici di appartamento, Antonio y Gisela, poi con la pazzia che sempre il venerdi' notte mi dona, mi feci una calda doccia e mi preparai per uscire. Chiamai le ragazze di Bogota' che conobbi a Cartagena ma non facevano niente di speciale quella notte. Cosi' presi la macchina ed uscii solo verso il centro, avevo bisogno di ballare del buon Rock!



Fu' una serata pazza, conobbi tanta gente, come 15 amici in poche ore, mi fecero girare in tanti locali del centro, per poi finire ad una festa a casa di un musico reggae, facendo venire le 7 del mattino. Incredibile, non dormivo da 24 ore e non ero ancora stanco, senza ovviamente l'uno di nessuna droga, che sia chiaro! Non mi gusta!
Senza sapere come tornare a casa e neanche dove ero in questa festa, non so' come trovai la via.
Dormii 4 ore e alle 12 ero gia' sveglio, apprezzai una ottima cena peruviana dei compagni di casa, e mi organizzai con Eliana, per vederci nel centro. Fu' un sabato sera, lungo, danzante e carico di passione...non dico altro...fantastica!



Ieri domenica, ho preso tutto il giorno per preparare delle lasagne, ho dovuto fare anche la passata di pomodoro perche' non c'era al market, ho iniziato alle 2 del pomeriggio fino alle 7 di sera, ma sono venute spettacolari! Bogota' e' splendida, un altro posto da aggiungere alla lista...

Un bacione!

mercoledì 21 gennaio 2009

La febbre di Medellin

Vado rapido come solito, senza tener conto degli errori, parole spagnole che vengono fuori naturali, tempi errati e tanto altro, solo pura liberta' nei miei convulsi ed instabili pensieri. Come solito, ogni giornata e' lunga e ricca, partiamo da dove eravamo rimasti, fermo nella cittadina di Sincelejo, dopo 2 ore di guida e la scoperta dell'assicurazione obbligatoria. Mi fermai a fare benzina domandando dove si trovava il luogo dove poter fare l'assicurazione. Dopo aver capito dove era compresi con ritardo che era domenica e che quindi dovevo trovare un posto dove dormire per attendere l'odiato lunedi' lavorativo. Mi buttai verso il centro, mangiai una buona arepa de queso, una specie di tigella fatta di puro formaggio, e un succo naturale di arancia. Percepivo una difficolta' a deglutire e la gola gonfia insieme ad una lieve febbre, ma resistetti. Cercai un Hotel in centro ma tutto era pieno e non capivo il perche', cosi' decisi di andare un po' fuori, trovai un Internet e mi piazzai per caricare foto e il vecchio post. Dopodiche' domandai e trovai altri 2 hotel lungo la via ma anch'essi stranamente pieni. Mi spiegarono ben presto perche' era tutto pieno, c'era la festa nazionale del paese, 7 giorni di festa con tanto di corrida in una enorme arena.



Mi accordai con l'hotel dicendo che sarei andato a vedere e poi ritornato. Il fiume di gente era incredibile, parcheggia in modo selvaggio e me ne andai alla fiesta. Urla e musica assordante da ogni lato in quel che era la via tra i campi per arrivare all'arena. Feci un giro completo, fino ad incontrare degli agenti del transito, a cui chiesi per l'assicurazione. Mi dissero che era festa nazionale del paese e che quindi fino a mercoledi' tutto era chiuso e, se volevo, mi avrebbero fatto un permesso speciale. Accettai, non sarei riuscito ad attendere 3 giorni in quel delirio. Andai con l'agente alla macchina dove feci il foglio di transito verso Medellin senza assicurazione. Ritornai alla festa e l'agente mi chiese dei soldi, ma io non glieli diedi pensando che era un piacere che mi stavano facendo, se ne ando' senza commentare molto. Poi mi misi a sedere per terra contro una staccionata aspettando che qualcosa accadesse, e cosi' avvenne. Un uomo sui 40 anni venne da me e mi chiese "sei italiano?", replicai con vigore e lui mi disse con clamore che suo nonno lo era e mi invito insieme ai suoi amici a bere del buon rum di medellin. Era una tavolata di 10 persone circa, uomini e donne, un tavolo bianco e una grande bottiglia di rum, che a rotazione facevano girare per piccoli shot. Parlai molto con lui e i suoi fratelli, si chiamano di cognome "pugliese". La cosa bella, e che rimane costante, dei paesi latini e l'avere sia il cognome del padre che della madre. Dopo poco arrivano i 3 poliziotti del transito che erano loro amici, che ridere, il ron faceva effetto. Iniziai a ballare del MAMMARRON, me lo insegno una ragazza, folle ballo colombiano, che tutti acclamavano. Arrivarono le 20 e dovevo andare a muovere la macchina perche' non era sicura dove l'avevo parcheggiata. Arrivai e la spostai in un benzinaio dovre avrei potuto anche dormire la notte perche' sorvegliato, circa della festa. Dopo le numerose domande circa Hope riusci a svincolare per tentare di ritornare dove erano gli amici, un ragazzo venne con me e mi disse, fermiamoci qui che ti offro una birra, non posso mai dire di no, ci sedemmo a parlare e bere. Poi altra birra ed altre chiacchiere. Ritornammo verso la festa, intanto gli altri erano andati via quasi tutti, erano rimasti solo alcuni, che subito offrirono ron per scaldarmi. Dopo altri balli tutti andarono e io andai con questo ragazzo a cercare la sua ragazza che lavorava dentro l'arena. Entrammo dentro l'arena per cercarla, erano le 22. La trovammo insieme a tanti altri che pulivano la sporcizia che la gente lancia dagli spalti. Con tanta umilta' presi un sacco e li aiutai, lavorai per 2 ore ininterrotto spaccandomi la schiena, raccogliendo tra la merda del toro, pezzi di mango e bustine di acqua. Ora comprendo meglio cosa vuol dire essere dall'altra parte, e' stato utile. Abbiamo pulito dentro e fuori dappertutto e svuotato la spazzatura in un posto poco distante dove poi la andranno a bruciare.





Una giornata lunga direi, ma ancora non era finita. Dopo aver finito andammo verso la macchina, dove lui mi propose, se volevo, di dormire a casa sua, che aveva una amaca. Accettai e ci dirigemmo verso casa, ma ovviamente prima di andare a casa passammo da un altro bar. Beveva come una bestia, mi offri altre 4 birre e poi chiesi pieta', ero cotto. Finalmente a casa sua. In un barrio favelante, vidi casa sua, fatta di fango. Entrammo e mi mostro i suoi 2 figli e l'amaca dove sarei stato. Mi buttai sopra scrutando il soffitto fatto di lamiera e i legni che reggevano tutto insieme al fango. Feci fatica a dormire nella mai comoda amaca ma presto venne mattino. Mi svegliai alle 7 assaporando, nella porezza dei miei piedi, il duro pavimento fatto di madre terra. Salutai calorosamente l'accoglienza dei colombiani e ringraziai. Arrivai da Hope passando in mezzo a cumuli di spazzatura. Esperienza formante. Partii diretto per il prossimo paese per fare l'assicurazione, erano le 8:30 del mattina, trovai l'assicuratore dopo tanto girare, ma mi dissero che la potevo fare solo di 1 anno per 150 dollari, rifiutai e partii diretto per Medellin senza assicurazione, in una strada a 2600 metri, tra folli autisti di bus e tanta attenzione.

Ieri la signora mi ha fatto numerosi The con limone, rum, chiodi di garofano e zenzero, ottimi! Tanto relax e poca energia per fare niente. Un po' di febbre nella notte ma oggi gia' meglio. Sono andato al palazzo dell'assicurazione di stato dove ho finalmente conseguito una assicurazione per 3 mesi, il minimo, a 25 dollari, not bad! Ho fatto un giro per la citta', splendida, molto colorata, ricca di arte e sculture. E' la citta' di Botero, sono stato al suo parco, veramente splendido, mica male!





Arrivai a Medellin alle 18:30, la notte era scesa e io, come solito, non sapevo neanche dove ero e come muovermi in questa enorme metropoli. Avevo astutamente preso qualche indirizzo di ostello su internet e cercai di raggiungerli con la follia di capire, tra clacson e semafori, dove trovarli. Alle 20:30 finalmente arrivai vicino ad uno, avevano un camera in dormitorio, bel ostello, anche economico, perfetto. Tra l'altro vicino alla zona rosa, cosi' chiamata, dove ce' l'Octava Bar che mio fratello cita, tra l'altro stanotte ci andro'.





Domani ancora un po' di relax per riprendersi del tutto, poi punto a Bogota' da qualche CS ad incontrare delle amiche e forse arrampicare in una bella roccia lungo la via.
Inizio a fare fatica a raccontare tutto, ma mi piace condividere e cosi' faccio.

Un abbraccio a tutti!