domenica 31 maggio 2009

Lago Titicaca...e l'ingresso in Bolivia

Dopo il ritorno a Cusco e un paio di giorni di relax dalle stancanti avventure da cinema, ritornammo sulla strada alla volta di Puno, il punto di partenza per entrare nel lago Titicaca, il lago navigabile più alto al mondo, 3800 metri.



Partimmo presto e alle 12 eravamo già a Puno, attraversando una grande pampa, fermi in piazza decidemmo cosa avremmo fatto in quel posto, andare su una isola in mezzo al lago...i prezzi erano alti e senza timore pensammo di andare con la macchina verso una penisola e tentare di trovare una lancia per arrivare alla isola Amantani o Tachile, presenti nella strada della Chakana.

Così tornammo indietro e dopo 1 ora di strada polverosa arrivammo alla punta, iniziammo a chiedere in giro se qualcuno aveva una barca per portarci sull'isola, erano le 15 e tutti già dicevano che era troppo tardi, la capitaneria non permetteva la navigazione per via delle onde, insistemmo, trovammo una persona disposta ad un prezzo ottimo e tentammo la navigazione, ci avrebbe portato sull'isola, sarebbe dormito in barca e domani saremmo ritornati sulla terra ferma. Era un sogno arrivare su quella magica isola la notte e campeggiare....così preparammo tutto e raggiunsimo la barca....una vecchia carretta che faceva acqua da tutte le parti, non proprio in belle condizioni ma alla fine senza paura presimo il largo, 1 ora di balneazione...



Eravamo io, i 2 argentini, il marinaio e sua figlia di 8 anni...era freddo e l'altezza mischiata alla brezza del lago facevano rabbrividire la pelle. A rotazione con dei secchi toglievano l'acqua che si accumulava sul fondo della barca. Arrivammo alle 17 sull'isola che già calava la notte, camminammo circa 10 minuti per trovare un buon posto dove piazzare la tenda e iniziammo la preparazione della casa notturna.



Iniziammo a girare per l'isola alla ricerca di legna per fare un falò ed arrivammo a casa di alcuni abitanti dell'isola, iniziammo a chiedere e dissero che nell'isola non c'era legna, ma con grande sorpresa ci invitarono ad una cerimonia speciale che avveniva proprio quella sera e che riuniva 2 comunità dell'isola. La cerimonia riguardava la richiesta della mano di una ragazza dell'altra comunità da parte del fratello che ci aveva invitato....fantastica tradizionalità...non sapevamo bene cosa fare...arrivammo alla casa e ci invitarono in una stanza con 4 letti, una piccola stanza, già gremita di persone, tutti campesini nati sull'isola che parlavano solo Quechua e tante donne con i loro vestiti tradizionali sedute sui letti. Eravamo almeno 25 persone in quella stretta stanza, iniziarono ad offrirci foglie di Coca, che tutti masticavano con abbondanza, eravamo circa a 4000 metri ed iniziarono il rituale.

La cerimonia consisteva nel portare pane, frutta, bevande, foglie di coca, gallette e di tutto un pò dentro tele colorate, chiamate Tavole, in base alle persone presenti contavano una quantità di prodotti diverso, una scena incredibile...preparate le tele, le donne e il richiedente le portavano sulle spalle, ognuno di noi aveva qualcosa da portare e con una lunga processione nella notte ci dirigemmo nell'altra comunità...che notte magica, una via lattea senza parole guidava il cammino.


Arrivammo dopo 20 minuti di cammino abbastanza affaticati a casa della ragazza. Solo luci di candela illuminavano la piccola stanza fatta di mattoni di fango, la madre e il padre della ragazza giacevano sul letto e altre persone e donne stavano tutto intorno alla stanza, entrammo con delicatezza ed appoggiammo tutti i beni in fronte al padre e alla madre e ci mettemmo a sedere.
Il padre iniziò a parlare, puramente in Quechua, rivolgendosi alla figlia e il suo ragazzo, poi fù il turno della madre che con le lacrime parlo molto singhiozzando e tutte le donne intorno fecero lo stesso, non sò cosa stesse dicendo...dopo circa una ora dentro la casa, mostrando tutti i doni portati il padre accetto e la cerimonia si concluse...ritornammo a casa e ci offrirono pane, foglia di coca e un arancio.

A notte fonda ritornammo alla tenda e dormimmo fino al mattino mirando e cercando di capire in quale luogo magico ci trovavamo...ammirando il lago dall'isola. La mattina arrivò presto e fecimo un giro intorno all'isola per cercare il paesino dove bere qualcosa di caldo.

Camminammo 30 minuti e fecimo colazione, non c'era nessuno, solo gente del posto, nessun turista, fantastico, ritornammo alla tenda, la disarmammo e ritornammo sulla barca che ci stava attendendo per il ritorno nel piccolo porticciolo fatto di pietre.


Mi piazzai in cima alla barca per rilassarmi ammirando il paesaggio che passava intorno...in 1 ora ritornammo, faccia rossa di quel fresco sole di altura...piazzammo tutto in macchina e ripartimmo alla volta della Bolivia.


Arrivammo alla frontiera con la Bolivia, Desaguadero. Un posto assurdo, arrivammo tardi e non potevamo fare le carte per passare con la macchina, dovevamo attendere in quel posto di frontiera, primo forte impatto con la Bolivia, molto diversa dal Perù.


Dormimmo in un posto da 1 dollaro a notte e la mattina presto iniziammo a fare le carte per entrare in Bolivia.
In poche ore eravamo dentro, e ci dirigemmo nella vicina Tihuanaco, il centro energetico della Chakana, un punto magico. Ci fermammo ad ammirare le rovine, dove, nel punto centrale del tempio la mia bussola inizio ad impazzire, segnava il Nord sempre verso di me, ovunque mi girassi e camminassi in quel tempio il Nord ero io, si era bloccata, qualche forza magnetica misteriosa...chissà, comunque faceva impressione questa cosa. Girammo per tutto il sito archeologico e poi ritornammo sulla strada alla volta de La Paz.

Arrivammo a La Paz dove cercammo un posto comodo dove stare e rilassarci, trovammo per caso un ostello molto gringo, tutti che parlavano inglese che sembrava di essere in USA, una cosa assurda, ci piazzammo lì perchè aveva la doccia calda e alla fine non costava molto il dormitorio.

Ci divertimmo molto, vendii molti libri anche se la gente non sapeva leggere spagnola, mah, qualche partita a biliardo, tanta scrittura a macchina e molta musica d'improvvisazione con gli argentini, veramente ottimo.

Girammo per la città e andammo al mercato più grande del Sud America, in cima alla montagna, qualcosa di assurdo, vendono di tutto, puoi costruire un aereo se vuoi...ci vogliono 2 giorni per visitarlo tutto...super economico!
Dopo i 4000 metri di La Paz siamo ripartiti verso Oruro e ieri sera siamo arrivati a Potosì, avevo la febbre a 40 e oggi già sto meglio...tutto in ordine, presto in Chile....un abrazo!

5 commenti:

Anonimo ha detto...

assurdo...propio ieri a rai uno hanno fatto vedere il lago titichaca...pensavo a te ..merda...tu eri li...ma il reportage era del mese di marzo...hanno fatto vedere l'isola in mezzo al lago..quella che adesso tu descrivi in modo iper..un bacio..ricordati che con il cuore sono sempre vicina a te...tvb..Antonella...

Anonimo ha detto...

fili,
continuiamo a seguirti con affetto.
Grazie perchè fai viaggiare anche noi.
Il tuo saluto "a presto" fa intuire la fine del viaggio e il ritorno a casa?
Con affetto
Matteo

PS:
Non dimenticare la lingua italiana.
In particolare visto che usi spesso il passato remoto:
presimo==prendemmo,
raggiunsimo==raggiungemmo,
vendii==vendetti, etc..
Se non ti viene in mente come fa puoi usare il passato prossimo:
ho preso, ho raggiunto, ho venduto etc..

Anonimo ha detto...

ciao piccolino ho letto che hai avuto la febbre ma spero che sia tutto passato .. quante peripezie e quante culture hai incontrato in questo tuo meraviglioso viaggio goditi questi momenti felici e fortunati che la vita ti ha regalato con il tuo coraggio e l impegno di ogni giorno ,,,, una grande frase che mi ripetevano da piccola e che merita attenzione era ,,,,, ci guadagnamo la vita con quello che riceviamo ,,,, costruiamo una vita con quello che diamo .. in questo istante mi ha tel alessio sono tanto felice che potrete passare insieme lultima parte di un lungo viaggio --- sento che i mesi passano in fretta e posso riabbracciarti presto ti vglio tanto bene mamma

Unknown ha detto...

E il Salar de Uyuni???
Non vai a visitarlo??
E Santa Cruz De la Sierra?
Chiquitos?? Samaipata??
El pantanal in brasile??

Te ne vai in Chile in fretta e Furia?

Anonimo ha detto...

Ps.
Volevo semplicemente farti sapere.
Che mi fai sorridere.
E' bello vedere che ci sono ancora dei homo sapiens che provano a viaggiare e ad emozionarsi per le piccole cose.
Saluti

the infinite

una canzone per il viaggio


Aprendizaje
Sui Generis

Composição: Charly Garcia

Aprendí a ser formal y cortés
Cortándome el pelo una vez por mes
Y se me aplazó la formalidad
Es que nunca me gustó la sociedad.

Viento del sur, oh lluvia de abril,
Quiero saber dónde debo ir.
No quiero estar sin poder crecer
Aprendiendo las lecciones para ser.

Y tuve muchos maestros de que aprender,
Solo conocían su ciencia y el deber,
Nadie se animó a decir una verdad,
Siempre el miedo fue tonto.

Y el tiempo traerá alguna mujer,
Una casa pobre, años de aprender
Como compartir un tiempo de paz,
Nuestro hijo traerá todo lo demás,
El traerá nuevas respuestas para dar.