domenica 19 aprile 2009

Nuovi tempi...

Tempo di saluti, tempo di addi, tempo di ritornare sulla strada...di nuovo solo e con altri pezzi di cuore, amici e casa lasciati dietro le spalle...è dura ma non bisogna fermarsi...lasciare tutto per ritornare a cercare cosa...esperienza, evoluzione, di quella si ha sempre bisogno e non bisogna avere paura di cercarla, anche se significa lasciare tutto...il viaggio continua.
Ho salutato con le mani dipinte con la Chakana a Gina e a tutti gli amici di Bogotà, diretto verso San Agustin, abbiamo fatto una festa finale niente male...



Sono partito alle 8 di mattina da Bogotà e la strada era abbastanza scorrevole, sempre numerosi camion per la strada e tanti bei paesini. La naturalezza colombiana è veramente incredibile, un misto di tutto, deserti, savane e tanta gente splendida. La polizia mi ha fermato spesso e neanche mi controlla i documenti, solo mi fà domande sul viaggio e io vendo libri anche a loro...assurdo!
Avevo un contatto a San Agustin, nel sud della Colombia, grazie agli amici di Bogotà. Sono arrivato alle 7 di sera con il buio e la pioggia in questo sperduto paesini in mezzo al nulla.
Ho fatto la mia chiamata a Jackie e mi ha detto dove era la sua finca, peccato che non potevo arrivare in macchina perchè troppo infangata la strada e quindi sono stato ad una fattoria vicina, sopra il paese, a qualche km. Si chiama El Cielo ed era un posto incantato, tutta di bambù e senza nessuno, ho parlato con il signore che la gestisce e mi fatto vedere la mia camera, splendida, letto matrimoniale, bagno a solo 5000 pesos a notte...1 euro e mezzo...niente da dare...fate 2 conti...
Ho preparato una pasta e poi stanco sono andato a letto toccando un pò la chitarra.




Il giorno seguente sono andato al museo archeologico di San Agustin, dove ci sono statue di pietra scolpite risalenti a popolazioni precolombiane molto antiche di cui ancora non si sà molto...incredibile, pieno di energia quel luogo....il pomeriggio sono stato da Jackie e Felipe e ho conosciuto la città di giorno, poi la sera sono andato da Ugo, un italiano che ha un ristorante vicino alla fattoria, tante chiacchiere e storie da raccontare, delle crespelle ottime e quella sera ho venduto 10 libri, record ufficiale di vendite in un giorno...fantastico!





La notte siamo andati avanti di Ron con alcuni ragazzi per le vie del paese, chiedendo quale era la strada migliore per arrivare il giorno dopo a Pasto, vicino al confine dell'Ecuador, dove mi attendono altri amici...
Tutti mi dicevano che c'erano 2 strade, da Mocoa o da Popayan, in tutte le due la strada era senza asfalto e dilaniata, grosse buche che guardando la bassa Hope sicuramente non potevo affrontare, fango, guerrilla, zona rossa laggiù e il rischio di bloccarsi in mezzo al nulla da solo...

Alla fine arrivarono le 2 del mattino ed andai a letto, salutai tutti dicendo che domani deciderò che strada percorrere....mi svegliai alle 9 e alle 10, dopo un buon caffè colombiano decisi...passerò da Popayan, 120 km di sentiero di montagna...Con tranquillità iniziai il cammino, passando in mezzo a mercati in festa ed inoltrandomi nella selva tra le 2 cordigliere...passavano solo a volte alcuni camion molto alti e nessuna macchina si vedeva...

Vidi tanti militari e anche un guerrillero que da lontano attraverso la strada con il suo fucile finendo il mezzo alla selva, io mi fermai, e poi accellarai a tutto gas passando quella zona pericolosa...tra mimetiche appese agli alberi e scie di machete che finivano nella selva...tosto!
Alla fine dopo 6 ore per fare quei 120 km folli arrivai a Popayan, dove, nella mia follia decisi di andare fino in fondo e prendere la Panamericana fino a Pasto, altre 6 ore di guida per i 200 km rimanenti, alle 4 di pomeriggio.
Bevvi molti caffè per la strada ed il paesaggio era incredibile, calò la notte e la guida si faceva più dura, tra camion da superare e bus che passavano a tutta velocità, senza conoscere bene, senza mappe e senza orologio, come solito insomma...chiedendo ogni tanto si arriva dove si vuole...
Arrivai alle 9 e mezza di sera laggiù e mi accolsero con Vodka gli amici e mi ospitarono.




Un abbraccio a tutti, ormai il peggio è passato, domani vado in Ecuador, a Quito!

2 commenti:

iVan ha detto...

Ottimo, ritorno da un viaggio di 1 anno e due mesi dalle Americhe, fino a quest'inverno mi fermo in Italia... mi diverto a leggere le tue avventure e le condivido... sei troppo creativo...
Se ti servono contatti per dormire e "compartire" tra Ecuador, Peru, Cile, Bolivia, Argentina, Cile e Patagonia ti posso passare vari amici...
iVan!
Mail: ivan@2around.com
Msn: charger75@libero.it
Skype: Ivan Vandoni
Web Site: www.2around.com
Facebook: Ivan Vandoni

Anonimo ha detto...

ciao Fil...
tutto strardinario...il tuo libro è qualcosa che con un aggettivo non riesco a defilnirlo..ti mando un bacione dicendoti che sabato 25 aprile saremo inzieme Carmelo e zio Pasquale dai tuoi genitori..e..volevo vederti tramite interenet da casa tua..se ti è possibile collegati...saremo tutti insieme..un abbraccio fortissimo...sei un grande...tvb..Antonella