Ho iniziato la folle corsa verso il Sud.
A Flores i primi giorno ho conosciuto un ragazzo del Costa Rica, un artigiano di pietre e collari, voleva un passaggio verso il suo paese di origine condividendo le spese di benzina, accettai.
Si chiama Edoardo, un tipo tranquillo ma casinaro quando serve. Abbiamo passato 3 notti folli a Flores, tirando tardi fino al mattino. Il giorno di partire era arrivato, direzione Honduras, 5 ore per arrivare alla frontiera in una buona strada guatemalteca, in mezzo ad una natura selvaggia.
Dopo i soliti problemi di copie, carte e visti in frontiera entriamo in Honduras. La moneta e' il lempiras. Arriviamo di notte in un luogo non certo raccomandabile, Puerto Cortez. Fummo a vendere artisania nella plaza central e recuperammo circa 30 dollari. Mangiammo 2 panini sul tetto di Hope, ormai diventata la mia tavola da pranzo ufficiale, ci si siede sul finestrino con i piedi sul sedile, super comodo.
La notte cercammo un posto dove dormire, passammo dalla gasolinera 24 ore alla stazione dei pompieri, per poi essere condotti davanti al municipio, dove dormimmo in macchina fino alle 7 del mattino, con una guardia che sorvegliava la zona. Ottima dormita e di primo mattino partimmo verso la capitale dell'Honduras, Tegucipalca. Dopo altre 4 ore di guida arrivammo, trovammo la plaza centrale dove vendere artisania, mangiammo e poi comprammo cibo per la sera. La citta' e' veramente pericolosa, la piu' pericolasa vista finora, anche la stessa gente del posto aveva paura quando domandavamo, molti ragazzi e gente fumavano colla per la strada ed anche i poliziotti sembrano non del tutto a posto. Decidemmo di scappare rapidi da quel posto, ma prima dovevamo andare al consolato del Nicaragua, dove Edoardo doveva ricevere il visto. Cercammo un luogo sicuro dove poter dormire, trovammo una gasolinera 24 ore, sempre illuminata e con la guardia. Dormimmo in macchina davanti a decine di ragazzi strafatti di colla. Nessun problema e niente di problematico, erano talmente fatti che non stavano impiedi, le mie prime visioni di una incosciente e povera realta'. Alle 7 eravamo svegli, pagammo alla guardia 1 dollaro di mancia ed andammo alle 8 al consolato.
Attendemmo fino alle 11 il console, nel frattempo conoscemmo un altro ragazzo del Costarica, che era li' per lavoro e che anch'esso voleva arrivare presto in Costarica. Gli dissimo che non potevamo starci perche' noi dormivamo in macchina, e lui disse che ci avrebbe pagato hotel e cibo, cosi' accettammo, ripartendo in 3 verso il Nicaragua. Dopo 2 ore arrivammo alla frontiera, soliti casini e carte da mostrare, nuova moneta, il cordoba. Che casino, ogni volta tutto e' nuovo, ma in qualche ora ce la cavammo e ripartimmo in direzione di Managua, la capitale del Nicaragua, dove il ragazzo aveva un Hotel pagato dal lavoro. Arrivammo di notte dopo 7 ore di guida, l'aria era piu' tranquilla, trovammo l'hotel e dopo una bella doccia calda ci buttammo nella piscina. La camera era grande ed aveva 2 letti singoli e 1 matrimoniale. Che bellezza, dopo qualche birra Tona, non ancora stanchi andammo fuori a cercare festa. Sono dei veri festaioli questi costarichensi. Trovammo uno strano bar, e finimmo in camera in 6...non dico altro...
Dopo la lunga notte insonne la mattina arrivo rapida. Saluti e baci e si riparte verso il Costarica.
Altre lunghe ore di guida e una lunga sosta alla frontiera, senza soldi e una nuova moneta, il Colones. Dopo molte ore di guida arrivammo finalmente a San Jose'. Il panorama stradale del Costarica e' il piu' bello visto finora, sembra di essere in Africa, grandi alberi, steppe e savane.
Arrivammo nella notte a casa di Edoardo, una numerosa famiglia mi accolse e ora sono qui a scrivere in questo quartiere povero di San Jose'.
Troppe cose in cosi' pochi giorni che ancora devo assimilare, sono un po' sballinato da questa folle corsa, ma ormai ci siamo, Panama e' alle porte e il Sud America anche.
In 10 giorni ho passato 5 frontiere, 2000 km, 4 monete e una lingua spagnola che cambia in ogni lato, ora mi rilassero' fino all'anno nuovo nella pura vida di San Jose'.
E' ancora presto per gli auguri di Natale, li sto' preparando per tutti...
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