giovedì 18 settembre 2008

SAMIRA

Incontrai Samira per caso a Santa Barbara.
Quel suo vestito verde attillato mi fece innamorare subito.
Decisi di portala via con me e l'acquistai. Proseguimmo inseime e imparammo a conoscerci seduti sul tetto di Hope, la macchina magica, tramonti magnifici.

La sua anziana e saggia esperienza voleva esplorare il mondo, i vecchi si ricordano di lei mentre i giovani si stupiscono.
Aveva ancora tanto da dire ma aveva bisogno di occhi e dita, di quel tocco magico per tornare a parlare.

Lei e' una diva, attira energia e crea emozioni ad ogni tocco dei suoi squillanti tasti, armonia per le orecchie e musica per le emozioni.
Piu' di 80 anni fa' aveva iniziato a raccontare storie finche' la societa' di plastica l'aveva rilegata su scaffali polverosi.

Avvolta nella sua semplice meccanica e' una ascoltatrice come mai ne ho conosciute. Nessuna batteria, nessun cavo, non c'e' nemmeno la funzione "copia/incolla", errori che rimangono sul foglio a ricordo e insegnamento e il carrello da riportare punto e a capo, cosi' io mi prendo un attimo di respiro e inizio una nuova riga, con la meraviglia di immaginare quante volte questo rullo meccanico ha srotolato vite su fogli bianchi con semplice inchiostro nero.
Lei e' Samira, la mia macchina da scrivere.

2 commenti:

Unknown ha detto...

it's like a love story! Beautiful!

Anonimo ha detto...

Mi hai commosso.
E' bellissimo quello che hai scritto.
un bacio, con affetto.
michela