venerdì 3 luglio 2009

Uruguay....arrivo a Buenos Aires e incontro con Pippo!

Ah quante cose da dire...ormai resisto fino alla fine...ormai non manca molto...solo 3500 km da qui dove sono ora...briciole...dove eravamo rimasti?

Se non ricordo male in Brasile, Porto Alegre per la precisione, a casa di Rodrigo, un amico di vecchia data di mio fratello Alessio, che, tra l'altra, in 3 giorni atterra su questo continente. Rodrigo è una persona gentile e ospitale, mi ha portato in giro per la città, spettacoli di Capoeira, piazze e coste. Ho cucinato le lasagne a casa sua, pitturato Hope con le bandiere rimanenti e fatto ottime chiacchiere davanti a del buon vino.



Dopo la serata lasagne il giorno dopo decisi che sarei partito per andare a Sud, alla volta di Punta del Este, in Uruguay, la strada non sembrava difficile, bastava seguire la costa verso il sud...così l'indomani all'alba con poche indicazioni, tanti saluti e nessuna mappa, ripresi nuovamente la strada...
La strada era larga e ben segnalata, costosa tra l'altro, credo che il Brasile sia uno dei posti più cari del Sudamerica, a quanto ho visto finora, e il primo cartello non era confortante circa la distanza, 450 km alla frontiera con Uruguay...

Guidai dalle 8 senza sosta e alle 13 arrivai alla frontiera tra Brasile ed Uruguay, un posto chiamato Jaguarau, feci tutte le carte alla frontiera e mi rilassai parlando portoghese per gli ultimi minuti...Oye, tudu bem?
Arrivai sul ponte che divide i 2 stati ed entrai in Uruguay. L'accoglienza non fù una delle migliori, mi fermarono, mi fecero togliere tutto dalla macchina e controllato con un cane anti-droga dappertutto, ho perso una ora e ancora mancavano 400 km a Punta del Este....erano le 15. Una volta acquisiti timbri e carte di importazione veicolare ripresi la strada, e, dopo circa 4 km...mi fermano gli sbirri, con un telelaser in mano...argh!
Mi dicono, hai superato il limite di 10 km, dobbiamo ritirarti la patente finchè non paghi la multa...io gli dico: "Questa macchina non si può fermare, mi scuso moltissimo, è tutto il giorno che guido e mi sono distratto...vengo da lontano e non ho i soldi per pagare la multa, portatemi via ma io dormirò in macchina..."
Si sono sentiti un pò una merda...gli ho dato il mio libro in mano e mi hanno lasciato andare...ho venduto altri 2 libri alla frontiera e ai benzinai in Uruguay, finalmente ero ritornato in un paese dove si parlava spagnolo.

Non ero ancora riuscito a cambiare la moneta brasiliana perchè mi erano entrati tanti peso uruguagi vendendo libri, perfetto, avevo del margine, feci un altro pieno e riparti verso il sud dell'Uruguay. Scese un infuocato tramonto lungo il cammino e la notte ben presto arrivò.



Tenevo un appuntamento con una Couchsurfer a Punta del Este, gli avrei detto che sarei arrivato tardi, la chiamai e la incontrai, gli dissi che stavo arrivando mentre mangiavo una cornetto in una stazione di servizio. Ripresi la strada, mancavano un centinaio di km, sbagliai strada e finii nel mezzo del nulla, strada distrutta e il mio ammortizzatore e Hope che soffrivano saltando senza sosta...ero stanco, ritornai indietro e presi un altra strada finendo alle 22 a Punta del Este, avevo fatto 850 km...roba da matti...forse uno dei giorni di guida più lunghi...senza dimenticare in Messico con Elia ed Alle...200 km in 8 ore...vabbè. Comunque arrivai e chiamai, non la incontrai e quindi decisi di trovare un posto dove riposare in questa penisola fatta di grattacieli e cemento.
Assolutamente fuori stagione tutto era chiuso o stracaro, i benzinai non permettevano che dormissi in macchina anche se erano 24h, quindi trovai per caso un ostello con un ragazzo simpatico che mi concesse una stanza ad un prezzo economico e mi buttai dentro.




L'indomani feci 2 foto in giro per la penisola e ripartii verso Montevideo, dove c'era un meeting Couchsurfing a casa di Santiago, una pizzata. Dopo mille peripezie, ammortizzatori che strisciavano con la gomma, schede telefoniche e telefoni che non funzionano, con solo la direzione, nella grande capitale Montevideo arrivai inaspettatamente in poco tempo a casa di Santiago...wow!



C'era molta gente, eravamo almeno una 30ina, preparammo la pasta, la salsa e infornammo il tutto, non venne così male alla fine...tanta festa, amici, party, musica e chiacchiere. Ho venduto qualche libro e Hope faceva furore. La notte non avevo dormito granchè e mi era sceso il sonno, alle 24 ordinammo il cibo e alle 2:30 uscimmo, era sabato notte. Andammo in un posto rock dove mi sono divertito a ballare scatenato. All'uscita successe un incidente in diretta, un centinaio di metri davanti al posto, 2 macchine distrutte e la gente che usciva insanguinata barcollante...corremmo verso là e ben presto arrivo la polizia ed ambulanza. Le macchine erano distrutte, in quel momento, ti rendi conto di quanto la vita è un attimo, tutto può finire in un momento, anche non per colpa tua, e capisci che ogni momento e ogni respiro è qualcosa di speciale e magico...e devi ringraziare la fortuna che hai...molto spesso ce lo dimentichiamo...sono anche venuto a sapere che un amico caro ha avuto un grave incidente, questo fà pensare sui disegni della vita per ognuno di noi...



Il giorno dopo ho fatto un giro per il centro, un mercatino molto carino, mangiando torta frita, le nostre crescentine, uguali!



Poi con Marine e Rodrigo, una ragazza francese e un argentino andammo a vedere il tramonto e le luci della città dalla collina di Montevideo...che spettacolo! Eravamo in 4 CS a casa di Santiago, io, 2 ragazze francesi e 1 argentino. Santiago mi spiegò tutto sul mate e le tecniche...veramente gli Uruguagi ce l'hanno sempre sotto braccio ad ogni ora del giorno. La notte presi freddo e mi salì un pò di influenza, mi sentivo i muscoli indolenziti e le ossa piene di umidità. Riposai un giorno più del dovuto a casa di Santiago, tentando di riparare con il saldatore il trasmettitore per sentire la musica in macchina...dovevo avere musica in macchina...era folle sennò!



La ultima notte andammo tutti fuori a mangiare il famoso Asado, dovevo pur provarlo...nel ristorante più vecchio di Montevideo, veramente ottimo! Tutti a letto e domani sveglia presto per riprendere la strada per entrare nuovamente in Argentina. Non potevo arrivare direttamente in Buenos Aires perchè cè una protesta e il ponte più a sud sul fiume della Plata è chiuso, quindi è necessaria una sosta intermedia più a Nord....




Andai nel mezzo dell'Uruguay, al nord, arrivando a Durazno, una piccola cittadina a 200 km da Montevideo dove cè una chiesa con una architettura veramente particolare, molto interessante.



Poi finalmente arrivai alla frontiera con Argentina...ho venduto un paio di libri come solito ed entrai sul grande ponte che separa le nazioni. Arrivai a Gualeguaychù alle 16 circa e senza difficoltà trovai la casa dei genitori di Maria Laura, la ragazza che mi doveva ospitare ma che non era presente in casa.
Incontrai Ernesto e Alicia, i genitori, una bella casa, mi accolsero con grande calore, mi portarono a fare un giro per la città, io decisi di cucinare una semplice carbonara e cenammo in 6. Aggiustai finalmente la radio ed avevo la musica! L'ingresso in Buenos Aires di domani prevedeva una colonna sonora e non sarei partito finchè non l'avessi riparato.



Domani era il grande giorno...un altro sogno, era tanto che desideravo arrivare in Buenos Aires e mi immaginavo l'ingresso nel centro della città...ormai ero pronto. Salutai calorosamente gli ospitali genitori di Maria Laura e ripresi nuovamente la direzione sud. I numeri nei cartelli facevano il conto alla rovescia...50 km, 20 km, 10 km...centro...
Misi come sottofondo Andres Calamaro e finalmente arrivai alla strada principale a 10 corsie, 9 di Luglio....vidi l'obelisco gigante...
Il traffico era impressionante, tutto bloccato, uscii dal vetro, salii sul tetto e urlai come un pazzo, scesero le lacrime in questo momento magico, in questo nuovo sogno che si compiva in quel momento...poco da dire...so solo che il traffico riprese, io rimasi qualche minuto sul tetto e la gente dietro di me in fila non suonava...capiva...che bellezza!



Poi andai diretto all'Ansa, dove Pippo (Sucker, Destroy, Ex-rasta) mi stava aspettando...wow, che riabbraccio, un grande amico di Bologna ribeccato laggiù...che emozione! Fece fuga dal lavoro, andammo a casa sua e bevendo Ginevra e una ottima pasta al pesto...che dire...sono a Buenos Aires finalmente e ben presto arriva mio fratello...la corsa patagonica al sud sta per iniziare...
Un abbraccio a tutti, mi mancate tantissimo!

1 commento:

Anonimo ha detto...

ciao fili e alex oggi sono troppo felice è uscito il corriere della sera con una intera pagina che parla di questo tuo viaggio .... molto bello ... che emozione .. mi ha toccato il cuore ,, adesso ho interpellato fabbriani il giornalista x publicarlo su altri giornali .. spero che l incontro con alex ti dara ancora piu caricax proseguire verso la tua meta ,,, sei grande --siete grandi ,, in attesa un abbraccio a te ed alex vi voglio tanto bene mamma e company