Ciao a tutti,
prima di tutto vi auguro di passare delle felici e rilassate feste natalizie, un nuovo anno ricco di desideri, crescita ed abbandono del vecchio per la novità, crescita, evoluzione.
Sono tornato da poco da Copenhagen, e, per me, è stata una ottima esperienza, fatta di crescita e scoperte. Credo che in ogni cosa che facciamo, sia che vada a buon fine che non lo vada affatto, è necessarrio scovare in cosa ci ha cambiato e a cosa è servita.
Una volta presa consapevolezza della nuova esperienza, è bene sapere che siamo cresciuti, siamo andati avanti e credo fermamente che chi si ferma è perduto...
Questo può avvenire in ogni momento, ma soprattutto sono i momenti negativi che ci insegnano di più, non dimentichiamolo mai.
Cosa ho scoperto a Copenhagen? Beh prima fra tutti che non i media dicono quello che gli fà comodo e qualsiasi cosa sia esterna ma fuori dal sistema su cui si reggono non è ben accetta, quindi tutte le manifestazioni fatte, le lotte, le botte, le proteste, tutta quella gente che gridava un cambio del sistema all'esterno, non ha voce....
Tutto si basa sul profitto, anche il futuro del pianeta, per quanto magari sia ancora troppo presto fare queste ipotesi catastrofiche, è stato messo da parte per risolvere e fare risalire l'economia, questa economia che deve continuare la sua crescita infinita in un mondo finito di risorse.
C'erano molte persone del Sud del mondo a protestare, del fatto che tutto il benessere che abbiamo noi ora nasce e continua dal loro sfruttamento, un disequilibrio ed una ingiustizia continua e che è la base di questo sistema.
Ci sarebbe molto da dire, ma credo che le parole servono per racchiudere quello che si è già capito in altre maniere, è necessario fare sempre le esperienze sulla propria pelle per poter comprendere quelle parole che ovunque ci bombardano di piccole verità ma che molto spesso non riusciamo a vedere o capire.
La complessità e la variabilità di ogni attimo mai fermo e in continuo movimento fà in modo che quando credi di aver capito qualcosa è già cambiata nuovamente, e che sei nuovamente da capo, non avevi capito niente e forse non c'è niente da capire, solo lasciarsi trasportare dalle emozioni e da quell'istinto che abbiamo dentro.
Quel flusso che muove tutto e lo cambia, come in un fiume in piena, puoi decidere di stare sull'argine e vederlo scorrere oppure buttarci dentro a capofitto, con la paura di non sapere dove andrai ma con le emozioni che questo comporta, sbalottato ma vivo, senza controllo...ma tanto poi cosa puoi o vuoi controllare?
Molto spesso si ha paura dell'ignoto, dello sconosciuto, di quello di cui non si ha esperienza, della novità, del cambiamento, e ora credo di capire perchè...è una specie di auto-difesa della nostra mente perchè ora in quel momento si conosce, ma una volta che si cambia non si è più quelli di prima...ed è questo che fà paura, rendersi conto che non si è più quelli di prima...ed accettarlo. Ma in quel cammino sconosciuto c'è l'esperienza, le emozioni, tutto quanto, il vivere.
Spero che ognuno di voi che leggete si immedesimi con la propria situazione e ne capisca il senso, non riguarda solo il viaggiare o andare chissà dove, ma anche stare dove si è, ma cercare quel qualcosa che non sappiamo e che forse è proprio la novità.
E come chiedersi il perchè scalare una montagna...è una forza che ti spinge da dentro, e non sai perchè lo stai facendo...solo senti che devi farlo...e non è solo per una foto in vetta...forse quella esperienza ti fà scoprire con maggiore chiarezza il significato di spiritualità.
Bando alle ciance, io il 27 dicembre parto alla volta di Rennes in Francia, per seguire emozioni ed istinto in un amore appena nato, mi butto a capofitto in questa nuova avventura questa volta con Olmo, terminerò il libro e il resto lo lascio all'ignoto...senza paura di affrontarlo, perchè già l'ho affrontato una volta e mi ha permetto di raggiungere tanti sogni e di sentirmi finalmente vivo...perchè temere ora...
Data di ritorno non fissata, mi lascio sopraffare dalla situazione e non voglio decidere niente a priori...vivrò il presente là e là deciderò...
Mi scuso con chi non sono riuscito a vedere in questi ormai 3 mesi in cui sono tornato, ma ho vissuto tante situazioni, scoperto tante cose, sono stato molto impegnato in tanti lati e capito tante cose. Ho visto l'abbondanza che abbiamo in ogni lato e la continua lamentela delle persone che non capisce quello che ha, solo perchè ha lottato e sudato per averlo. Purtroppo credo che sia naturale, una volta che si è raggiunto qualcosa si deve sempre andare più in alto, evoluzione naturale?
Beh più in alto si và, più si rischia di cadere...
Io mi accontento di poco, e mi sono ben reso conto in viaggio che meno ho...meglio stò...e che una volta che abbandoni l'avere incontri l'essere...
Tutto è ovunque, quindi non puoi perderti...
Un abbraccio e un grande sorriso a tutti quanti!
SIETE TUTTI UNICI E SPECIALI, NON DIMENTICATELO MAI!
venerdì 25 dicembre 2009
giovedì 3 dicembre 2009
Perchè COPENHAGEN?
Dal 7 al 18 Dic 2009, il più grande summit climatico di sempre avrà luogo a Copenhagen, Denmark. Il summit è stato definito come la nostra "ultima, migliore speranza" di fare qualcosa riguardo al cambiamento climatico. Ma la conferenza ONU non risolverà la crisi. Non siamo più vicini alla riduzione delle emissioni di gas serra di quanto non fossimo quando i negoziati sono iniziati 15 anni fa: le emissioni continuano ad aumentare a velocità massima, mentre il commercio del carbone permette ai criminali del clima di inquinare e far soldi.
E' ora di dire "Basta"!
Basta al solito business, basta alle false soluzioni!
Non possiamo fidarci del mercato per il nostro futuro, cosí come non possiamo riporre la nostra fiducia in tecnologie non sicure, non accertate e non sostenibili.
Contrariamente a coloro che ripongono le loro speranze in un "capitalismo verde", noi sappiamo che é impossibile avere una crescita illimitata su un pianeta limitato.
Invece di provare a riparare un sistema in pezzi, dovremmo:
* lasciare i combustibili fossili sotto terra
* socializzare e decentralizzare la produzione di energia
* rilocalizzare la produzione di cibo
* riconoscere e ripagare il debito ecologico e climatico verso i paesi del Sud del mondo
* rispettare i diritti delle popolazioni indigene
* rigenerare i nostri ecosistemi
Le soluzioni reali alla crisi climatica vengono costruite da coloro che hanno sempre difeso la Terra e da coloro che lottano quotidianamente per difendere il loro ambiente e le loro condizioni di vita. Dobbiamo globalizzare queste soluzioni e impegnarci per una giusta transizione
verso un futuro senza CO2.
Movimenti globali per la giustizia climatica
Dieci anni fa, durante le proteste contro il WTO a Seattle, un movimento globale emerse per proclamare che un altro mondo era possibile. Oggi, questo mondo non solo é possibile, ma é necessario. A Copenhagen, ci riuniremo avendo passati ed esperienze differenti alle nostre spalle, venendo da lotte e movimenti diversi. Siamo indigeni e agricoltori, lavoratori ed ecologisti, femministe e anticapitalisti. Ora, le nostre differenti lotte per giustizia sociale e giustizia ecologica trovano terreno comune nella lotta per la giustizia climatica e nel nostro
desiderio di reclamare potere sul nostro proprio futuro.
GIUSTIZIA CLIMATICA ORA!
Davanti alla profonda crisi della nostra civiltá, tutto ció che otteniamo é un teatrino che giova solo agli interessi delle multinazionali. In risposta a questa follia, un movimento globale per la giustizia climatica é emerso per reclamare potere sul nostro futuro. Come parte di questo
movimento, il network internazionale Climate Justice Action sta mobilizzando decine di migliaia di persone in tutto il mondo per agire durante i negoziati climatici internazionali di Copenhagen, nel Dicembre 2009.
Io sarò a Copenhagen con Azione Climatica Bologna dal 10 al 17 dicembre, per reclamare giustizia. Noi non saremo violenti, loro lo saranno, fatemi un in bocca al lupo.
Iscriviti a:
Post (Atom)