martedì 21 ottobre 2008

Tikal e Belize tra squali e mante...
















Dopo Antigua si parte verso il nord del Guatemala, passiamo attraverso Rio Dulce, bel posto e ottimo pesce impanato, poi diretti verso Tikal, nel Nord estremo, bisogna arrivare prima che faccia buio perche' la strada e' molto pericolosa in quel punto e ci possono assaltare da un momento all'altro, in effetti poi non avevo detto che in Guatemala ce' un ora in meno, quindi viene buio alle 17:30, ma un buio pesto che sembrano le 2 di notte, assurdo, vabbe', ovviamente la strada e' distrutta e ci troviamo al buio con il coltello in mano in una strada dove non passa nessuno in mezzo alla giungla.

Finalmente arriviamo al checkpoint del parco di Tikal, piove spesso e con insistenza, ultimi 15 km che facciamo a luci spente con la luce della luna piena e il rumore di mille animali che escono dalla giungla, fantastico. Arriviamo e troviamo il campeggio dove piazziamo le tende e cuciniamo roba disidratata rimasta da Orizaba, ci dicono che non si puo' entrare di notte nelle rovine perche' ci sono le guardie, desistiamo subito, perche' qui tutti hanno i fucili a pompa come se niente fosse, quindi prenotiamo una guida per domani mattina, ci costa 100 Quetzal + 150 di entrata al parco a cabeza. Quindi sveglia alle 4 e alle 4:30 siamo al ritrovo, notte fonda, luna piena, luci spente e con la nostra guida e altri 2 ragazzi ci dirigiamo al tempio 4, il piu' alto, per ammirare l'alba.

Dopo 40 minuti praticamente di corsa arriviamo in cima alla piramide, incredibile, si vede tutta la capitale maya, le altre piramidi che escono dalla giungla e la nebbia, rumori di scimmie, tucani e tanti uccelli a 50 metri sotto di noi. Stiamo li' per un po' da soli poi facciamo tutto il tour tra diverse piramidi di 2000 anni fa', saliamo sul tempio 5, bello ripido, 40 metri con una scala da brividi, praticamente una scala a pioli con qualche spiazzo...dopo si arriva alla piazza della citta', poco da dire, incanto, ritorniamo alla tenda per riposarci e mangiare poi verso le 17 riprendiamo la strada e rientriamo al parco, dove pagando una guardia stiamo dentro fino alle 19 godendoci il buio e l'essere soli in quel posto incantato.

L'indomani si parte per il Belize, diretti verso Belize City, si cambia stato, altri 2 timbri sul passaporto e fila alla dogana e di nuovo novita', lingua inglese, moneta dollaro belizegno, e praticamente tutti di colore. L'ingresso in Belize viene accolto con una pioggia tropicale con tanto di lampi e tuoni talmenti vicini da fare tremare la terra, tutto e' coloniale, tutti africani e rasta, le strade non sono messe male e dopo poco arriviamo a Belize City, dove ci accoglie il delirio del commercio turistico, ci fermiamo per mangiare e veniamo assaliti da quelli che offrono i giri in barca sugli atolli, mangiamo locale, riso con fagioli ed insalata e capiamo subito che tutto e' piu' caro e che se vedono che sei turista cambiano i prezzi, non certo il nostro posto per le nostre politiche economiche, ma ci adattiamo e andiamo a cercare il posto piu' economico, 60 dollari locali in 3 per una bella stanza con 3 letti, qualche topo ma roba da ridere. Sembra di essere in Africa, assurdo come cambiano i paesi in pochi fazzoletti di terra.

Andiamo fuori a mangiare cinese e poi a letto, ci organizziamo per domani dato che davanti a noi, ho finalmente visto il Mar dei Caraibi, ci aspetta la seconda barriera corallina piu' grande al mondo e molti atolli e isole, il business dell'isola e' solo quello praticamente. Decidiamo di cercare un imbarco per una isola disabitata dove prepariamo tutto per stare 2 o 3 giorni da soli sulla famosa isola deserta. Chiediamo e capiamo che ci sono isole con anche solo una palma e basta, ma decidiamo per San Pedro, nel Nord dovrebbe esserci vegetazione almeno per costruire qualcosa e girare nella selva. Cosi' decidiamo e partiamo, abbiamo zaini, tende, sacchi a pelo e il boccione da 20 litri, 20 kg in piu' da portarci dietro...i furbi direi.

Si parte e in 1 ora e mezza siamo a San Pedro, niente male, palme e spiagge bianche, la bella vita come sempre, cerchiamo un imbarco per il Nord dell'isola ma ci costa troppo quindi decidiamo di campeggiare lungo la spiaggia a Sud, l'unico posto che ci dicono sia possibile....dopo tanto camminare con l'imgombrante peso, arriva buio e non troviamo il posto, inizia a piovere e ci rifugiamo in un resort, e' un posto da ricchi o da chi vuole tutto gia' organizzato insomma. Andiamo verso il centro, ci blocca un signore di colore, ci dice i posti dove andare e ci dice che ha una bazza e di seguirlo, dopo qualche incertezza per la nostra incolumita' decidiamo di dargli fiducia e con il coltello in tasca gia' aperto lo seguiamo in strade buie, alla fine ci porta in un bel posto con un bar, dove conosce un amico che ci fa' 50 dollari per tutti e 3, niente male e una stanza bella grande. Dormiamo e ci cuciniamo scatole di fagioli, tonno e cipolla, ottima cena!

La sera stiamo al bar a bere 2 birre locali e poi usciamo verso il centro, e' lunga, sono 3 km, ma con calma si arriva...andiamo in questo bar Rock che ci avevano detto, con una band live ci gasiamo con del rock e facciamo i pazzi saltando nella pista, ci mettono pure i Ramones, paura!
Abbiamo chiuso il locale e ballevamo solo noi per tutto il tempo, qualche smorto gringo e solo pochi gueri come noi in tutta la citta'. E' dura parlare inglese dopo 3 mesi di spagnolo, mi sento un mongolo e mi viene da parlare solo spagnolo, ma dopo un po' lo switch english ritorna e si parla senza pensare inglese, e' strano e molto difficile, anche se mi gusta molto ora lo spagnolo...

Compro maschera e boccaglio e l'indomani cerchiamo un posto dove fare lo snorkeling tour sul reef, il reef si vede da dove siamo, le onde si infrangono a 500 metri in mezzo al mare, una assurda linea bianca. Troviamo il tour piu' economico girando, 35 dollari US, 20 euro circa per 3 ore in 2 posti diversi. Partiamo e siamo in 5 in barca, dopo 30 minuti siamo al reef, la nostra barca e' piena di pesci nell'acqua cristallina sotto di noi, scendiamo dalla barca e subito ci accolgono 2 mante di un paio di metri e uno squali di 3 metri in lontananza, seguiamo il tipo e ci porta al reef, impressionante, mille pesci di mille colori, difficile da spiegare, chi e' stato al reef sa' e chi non ci e' stato e' meglio che ci vada, mante tigre grandi come le mie mani aperte passeggiano con leggiadria a mezza altezza nel fondale di 10 metri, coralli viola e pesci giganti.

Dopo cambiamo posto ed andiamo a Shark Alley, ad appena 3 minuti, appena arrivati la nostra barca e' circondata da squaletti di 2 o 3 metri sotto, dopo qualche esitazione a saltare in acqua lo facciamo e tocchiamo gli squali, giochiamo con mante giganti, poco da dire, un altro sogno.
Poi l'indomani giornata relax e oggi partiamo con la lancia per Belize City, dove recuperiamo la macchina e partiamo alla volta di Chetumal, dove siamo ora, in Messico di nuovo con altri 2 timbri sul passaporto...Viva Mexico!

Alla prossima, ecco un link con altre foto di Orizaba, per le altre foto appena riesco le posto...

venerdì 17 ottobre 2008

San Marcos de la laguna ed Antigua
















Dopo il mercato fantastico a Solola, partiamo per la volta del pueblo San Marcos de la laguna, che dopo molte indicazioni errate lungo la strada troviamo, disperso nella selva. Ci fermiamo a mangiare e dormiamo in una topaia in 3 per 100 Quetzal.

L'indomani scopriamo che vicino al lago esiste un mondo a parte, un mondo che ci avevano detto esistere in quel posto e per cui eravamo andati li', fatto di Hippie, centri di meditazione, yoga e qualsiasi cosa di spirituale vi venga in mente, in mezzo alla giungla, tante palme e sul lago, con una vista mozzafiato, tanto vegetariano, che inizio ad apprezzare molto.

Il posto e' pieno di energia, l'aria e' elettrica e dopo un bel bagno rinfrescante decido di dedicare un paio di ore alla meditazione sotto un albero, molto intenso, decidiamo di accamparci lungo il lago e troviamo il nostro posto, solo che quando arriviamo e' gia' occupato da persone che suonano i bonghi e cantano davanti ad un fuoco. Conosciamo queste splendide persone e ci divertiamo molto quella sera, dopo tanto suonare e guardare la luna quasi piena ci mettiamo a letto, in 3 nella tenda da 2 come sempre, caldo e tante zanzare.

L'indomani decidiamo che e' ora di partire, andare verso Antigua, la citta' antica del Guatemala, piu' ricca di vita e cosi' la mattina dopo un incontro con Papillon, il personaggio conosciuto la notte parliamo tanto di calendario Maya e vita, ci offre semi di cacao freschi, buonissimi, mai mangiati proprio dal seme, e ci salutiamo con il saluto a spirale, una persona speciale.

Partiamo alla volta di Antigua dove arriviamo la notte e dove, cerchiamo un posto dove dormire, un ostello, giriamo un po' e chiediamo in giro, girando tra i ciottoli della citta' tutti e 3 sul tetto della macchina senza nessuno all'interno, suonando il bongo che ho comprato prima di partire a San Marcos per 200 Quetzal, 20 euro, suona anche bene. Troviamo un posto assurdo, una guest house con anche una ragazza italiana all'interno nel ristorante, sono tutti sbronzi al bar e ci offrono da bere gratis e stiamo li' fino a tardi a fare bordello con il barista e gli altri, alla fine ci danno una camera per 100 Quetzal, non male.

Il giorno dopo giro in centro per la bella citta', ricca di portici per ricordare la lontana Bologna, e buon cibo baratto. Poi ritorniamo e il barista ci informa che stasera ce' una performance live di musica e che se vogliamo possiamo partecipare anche noi. Cosi' facciamo, tiro fuori chitarra e bonghi e ci diamo dentro, saremo una decina di persone, un violino, diverse chitarre, e tamburi.
Dopo aver seguito qualche ritmo e grazie anche a qualche bicchiere di vino prendo coraggio, dichiaro gli accordi e parto con la mia amata Creep Live, finalmente suonata da me, tanta emozione...ma alla fine e' andata bene, una buona Jam Session, poi abbiamo messo un po' di musica noi come solito ed abbiamo fatto brillare il locale saltando e ballando come i pazzi e bevendo Firewater locale, incredibilmente folle fino a chiusura, poi letto cotti.

Ora siamo in Belize, Belize City, ancora devo raccontare di Tikal, la capitale Maya...alla prossima!

venerdì 10 ottobre 2008

Centro America: Guatemala
















Eccoci, dopo le belle spiagge pacifiche e tropicali, massacrati dalle zanzare ci siamo diretti verso il Chiapas, territorio di lotta e liberta', diretti verso San Cristobal de la casas, bellissimo posto pieno di colori e artigianato locale. Lungo la strada la differenza si nota, poverta', puebli allagati e tanta spazzatura lungo la via.

Dopo un giro nel bel mercato, andiamo a conoscere il contatto che avevamo, ma non ha posto dove ospitarci, quindi troviamo un ostello, 30 pesos in dormitorio, mica male, 2 euro...tanta gente interessante dentro, e poi fuori per un gelato e qualche tortas, in giro per la piazza e un po' di musica live dentro ad un baretto davanti ad una cerveza superior.

Decidiamo l'indomani di svegliarci presto e partire verso sud, cosi' dopo un buon caffe' organico locale nella nostra moka si ricarica tutto in macchina, che ormai, tra pelli di capra e mucca, con cui copriamo l'interno e la spazzatura e sporcizia davanti, non farebbe gola neanche ad uno zigano, ripartiamo, destinazione Guatemala.

Quindi lungo impervie strade, 2 nuovi timbri in dogana, finalmente anche quello del Messico prima di uscire, si arriva in Guatemala, in macchina dentro ad un mercado con gente ovunque, incredibilmente bello, tutti indigeni con vestiti locali, coloratissimi e occhi pieni di stupore, tante risate, vedendo Chocki davanti alla macchina, ma diversamente dal messico, senza barriere di timore iniziale. Dopo aver cambiato la moneta, i Queztal, 10 sono 1 euro, un po' piu' valente del peso messicano, e dopo qualche difficolta' a trovare un banco da cui tirarli fuori ci inoltriamo nel derrumbe, dentro una strada, distrutta e piena di frane che ci porta vicino al lago Atitlan, la nostra destinazione. Arriviamo alle 20 di sera, in un pueblo prima del lago, decidiamo di cercare un cuarto dove dormire, lo troviamo per 60 queztal in 3, assurdo niente e neanche male, finalmente 3 letti e non il pavimento.

Ci avvertono che l'indomani c'e' il mercado grande nel pueblo ed anche che abbiamo perso un'ora, quindi sono 8 di differenza dall'Italia, sono le 19:30 ed e' buio pesto, come se fossero le 2 di notte, incredibile e strana sensazione. Poi usciamo e vediamo tutta la preparazione del mercato di notte, camion pieni di banane e persone che spostano sacchi di patate da 50 kg con una corda sulla fronte. Quindi cibo in un locale e poi a letto, suono un po' di chitarra, finalmente inizia ad uscire qualcosa si piu' fluido, e poi letto. Sveglia alle 8 questa mattina e poi gia' dalla porta dell'abitazione fuori e' il delirio del mercato, un mercato indigeno incredibile, gigante, tutti vestiti tipici, mai visto niente del genere, penso il piu' bello spettacolo tradizionale mai visto in vita mia, oltre che il miglior mercato. Vendono di tutto, abiti fatti a mano, verdura, polli vivi, qualsiasi cosa, io compro pantaloni e cintura locali fatti a mano per poco e regresso qui dove sono, molto intenso!

Tra 10 giorni Elia ci abbandona per andare in Nuova Zelanda, io ho intenzione di ritornare in Messico da Palenque verso lo Yucatan, con Alle o senza, per poi trovare un imbarco o un volo cheap da Cancun verso L'havana, e starci 3 settimana nella capitale cubana per viverla, affittarmi un cuarto dove mi dedicherei alla scrittura, musica e pittura, vedremo...tutto cambia ed evolve, seguiamo il flusso, ho voglia ancora di stare solo per un po', ognuno ha il suo flusso...lo sento.

Alla prossima!

martedì 7 ottobre 2008

Folletti e grilli






Ciao a tutti,
dopo la montagna ci siamo diretti a Oaxaca, dove nel mercato abbiamo assaggiato i grilli fritti, un po' strana come sensazione, giusto perche' sai che hai un grillo in bocca e ti si incastrano le zampette tra i denti, alla fine non sono male, molto proteici ma diciamo che e' un problema mentale nostro, per il resto e' piccante anche.

Poi ci siamo diretti a San Jose del Pacifico, la patria del derrumbe, i funghi dei puffi diciamo, pero' a sto' giro per altri motivi non ho esperenziato, ma siamo andati nel bosco a raccogliere porcini e finferli e ce li siamo mangiati e cucinati da soli con il riso, ottimi e freschi!

Poi siamo andati a Puerto Escondido, ottimo giro nella city, spot da surf da paura, la pipeline messicana, troppo grosse e pochi in acqua, poi mangiata di pesce niente male e cerchiamo un posto in spiaggia dove accamparci, lo troviamo, e ci piazziamo con il sacco a pelo sulla spiaggia, il mare sembra lontano.

La mattina alle 7 veniamo svegliati dal mare che ci inonda e ci inzuppa, quindi prendiamo ed andiamo a Huatulco dove abbiamo un contatto CS, bel bagno in mare limpido e caraibico, caldo porco, ottimo per asciugare i sacchi a pelo, poi a casa di questo tipo inglese simpatico a fare balotta e cucinare pesce e gamberetti presi al mercato.

Ora andiamo in Chiapas, a San Cristobal de la casas, poi sparati verso il Guatemala, vedremo, Hasta Luego!